Rassegna storica del Risorgimento
GIUNTINI ALDO; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
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Libri e periodici
più rilevanti della vita del funzionario attraverso l'esame delle 1074 buste, che compongono presso l'Archivio centrale dello Stato il fondo Personale del dicastero.
Una volta terminata la rilevazione, Ugolini ha raccolto i dati delle variabili considerate in tabelle, attraverso le quali ha ricostruito anno per anno la camera dì ogni singolo funzionario. Le tabelle, riassunte ed elaborate, costituiscono un'appendice assai utile sia come prova tangibile delle considerazioni svolte nel volume sia come indicazione di una linea di studio per le indagini future sulla burocrazia.
Intelligente, a mio avviso, è anche il metodo seguito nella prima parte dell'appendice. Dopo aver ripercorso con il discorso generale le tappe del personale, l'esame, con la presentazione dei 293 ministeriali considerati, affonda nella realtà del singolo , realtà ricostruita sulla base univoca dei fascicoli attentamente vagliati.
Il volume di Ugolini, in definitiva, non potrà essere ignorato da quanti, d'ora in avanti, vorranno analizzare le vicende della burocrazia piemontese ed unitaria, che occupano un posto defilato negli studi e ne meritano, invece, uno rilevante per i loro riflessi nella storia complessiva del Risorgimento nazionale.
VINCENZO PACIFICI
Francesco Faà di Bruno (1825-1888). Miscellanea; Torino., Bottega d'Erasmo, 1977, in 8, pp. XXXILU49. S.p.
La figura di Francesco Faà di Bruno che spicca nel panorama ecclesiastico del Piemonte ottocentesco, già cosi ricco di personalità rilevanti (basti pensare a Giovanni Bosco, Leonardo Murialdo, Giuseppe Cottolengo, Giuseppe Cafasso, tanto per ricordare qualche nome), è riproposta in una raccolta di studi documentati in modo davvero esemplare e pubblicati, in una bella veste, dalla Bottega d'Erasmo di Torino.
La vita di colui che fu cristiano sul serio , come scrive il card. Michele Pellegrino nella presentazione (p. V), si delinea in scritti di Giacomo Bracbet-Contol, di Mario Cec-chetto e di Ennio Inaurato.
Dall'infanzia al periodo delgi studi nel Collegio di Novi Ligure, all'ingresso nell'Accademia Militare di Torino sino alla partecipazione attiva alla Prima guerra d'indipendenza, ove si distinse per il coraggio e per un certo buon senso nel vedere le operazioni militari (opera sua f u la Gran Carta del Mincio in 10 tavole, ottimo esempio di topografia militare), il quadro biografico si fa gradualmente più vivo ed interessante. Poi, in seguito agli incontri con cattolici francesi quali il Caucby ed il Baudon, ed alle influenze di certa spiritualità di stampo gesuitico, si caratterizzò e si precisò in modo definitivo Vanimus religioso che raccogliendo gli elementi tradizionali, ma ancora fecondi, del rinnovamento post-tridentino e della spiritualità liguoriana li adattò a sul piano pastorale ed educativo alle esigenze del suo tempo (p. 357).
Mario Cecchetto soffermandosi sulla vocazione e l'ordinazione sacerdotale del Faà di Bruno (pp. 79-202) e collocandone la figura, in un secondo scritto, tra gli iniziatori del cattolicesimo sociale italiano (pp. 359-478), ne mette in luce anzitutto le tappe progressive di maturazione della scelta sacerdotale, poi, del prevalere di questa in età relativamente avanzata, sui richiami della scienza e della vita militare che in altri periodi avevano assunto un carattere di primo piano.
Risulta interessante, tra l'altro, il ruolo che Pio IX esercitò nel favorire la vocazione del Faà di Bruno il quale compì, proprio per volontà e disposizione del Papa, una rapidissima ascesa al sacerdozio: dal 3 settembre al 22 ottobre 1876!
Di non meno singolare interesse è lo studio sulla grande tensione pastorale che animò il cattolico piemontese e sì espresse, prima e dopo la suprema scelta di vita, in un'azione dinamica e multiforme grazie soprattutto alla famosa Opera di Santa Zita da lui istituita nel 1858.
Il saggio di Ennio Inaurato L'opera ingegneristica di Francesco Faà di Bruno, nel-l'inserimento dialettico del revival storico torinese espresso nella cultura architettonica di Arborio Me Ila (pp. 203-251) si riferisce al carattere di scienziato che costituì una dello componenti della personalità dello stupefacente alessandrino.
Il Faà di Bruno fu docente di analisi matematica e geometria analitica all'Università