Rassegna storica del Risorgimento
GIUNTINI ALDO; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
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Libri e periodici
campo d'azione fu allargato: si cominciò a preoccuparsi anche della difesa e sviluppo delle capacità economiche trentine, che erano umiliate dalla posizione di supremazia che aveva Bolzano nella regione. Si partecipò anche più attivamente alle manifestazioni patriottico-culturali del Regno d'Italia: conferenze, celebrazioni e commemorazioni erano tutte occasioni per tenere uniti i trentini esuli.
Quando, nel campo irredentista, iniziò la battaglia interventista, il Circolo, per quanto chiaramente appoggiasse l'attività di uno dei suoi più attivi soci, Cesare Battisti, non abbandonò la sua linea di prudenziale condotta: non fece pressioni sul Governo e non assunse poi. durante il conflitto, posizioni rigide riguardo le rivendicazioni territoriali. La sua assistenza ai profughi trentini nel periodo della guerra fu valida ed efficace.
L'attività del Circolo, nel suo ultimo anno di vita, si concretizzò in una serie di studi dei problemi che sarebbero sorti alla annessione del Trentino al Regno. Anche in questo momento di profonde lacerazioni e di rigide tensioni, ce i trentini credevano necessario mantenere unito il fronte dell'irredentismo, davanti al governo italiano e ai governi alleati, appellandosi a quell'amor di patria che non si era mai staccato dai loro programmi .
MANUELA LAZZAROTTI
GIOVANNI SPADOLINI - COSIMO CECCUTI, Chiesa e Stato dal Risorgimento alla Repubblica; Firenze, Le Mounier, 1980, in 8, pp. 128. L. 3.400.
Il libro è conforme alle caratteristiche che distinguono la pregevole collana, e può essere considerato un esempio, poiché il tema ha avuto uno svolgimento ampio e completo, e perché, in omaggio alla concisione, è stato evitato tutto ciò che poteva apparire non essenziale o distraente.
Introduce, e quindi precede, uno studio di Giovanni Spadolini il quale nel chiaro, efficace, e con accenti più vibranti, quando occorre, suo dire ci fa conoscere, con cronologica e logica successione, ciò che è accaduto fra Stato e Chiesa dalla data in cui fu proclamata la nostra unità nazionale, fino ai nostri giorni. È veramente un conoscere, ma è anche un sentire, un ripensare, un rivivere quel tempo, in cui soltanto le difficoltà di interesse nazionale ed umano diventavano problemi, e non nascevano a covate ogni giorno.
Nel suo saggio Giovanni Spadolini dall'evento del 20 settembre ci conduce alla situar zione che ha i tipici attori da Depretis a Crispi, e poi a Gioiitti, e poi al periodo delle guerre a cominciare dal 1915, e finalmente all'epoca dei concordali, dei patti lateranensi, al periodo fascista, alla Costituzione repubblicana, al problema di oggi che rimane il problema di ieri, cioè il rinnovamento del Concordato.
Si tratta di un volo che dà la gioia di vedere dall'alto ed in piena luce solare.
Seguendo le pagine del libro curate da Cosimo Ceccuti si ripercorre il cammino dei rapporti fra Stato e Chiesa dall'unità ad oggi, ma col nutrimento o viatico che è proprio degli studiosi e di quanti amano la verità, ossia con la continua testimonianza ed interpretazione e coordinazione dei documenti.
Come è stato indicato, le pagine non sono molte, ma il lettore ha di che nutrirsi ed appagarsi.
Si va dall'art. 1 dello Statuto albertino, dalla Convenzione del 13 settembre 1864, dai Sillabo del dicembre dello stesso anno, dalla soppressione delle corporazioni religiose (7 luglio 1866), e via via fino alla proclamazione del dogma dell'infallibilità e relative reazioni, e poi avanti ancora fino ai tempi giolittiani (quelli della conciliazione silenziosa ), e poi, a farla breve fino alla famosa data dell'I 1 febbraio 1929, ed ai recenti dibattiti nel Senato.
Segue ancora un capitolo intitolato Storiografia dove trovano posto le opinioni e valutazioni sul tema, di illustri studiosi, quali per esempio, Roger Aubert, G. Candeloro, Gramsci, Spadolini, Salvemini, De Rosa, F. Margiotta Broglio, A. C. Jemolo e Pietro Scoppola. Con un ultimo e giudizio si arriva alla svolta giovannea (di Giovanni XXIII) per cui Roma ha il primato come centro della cattolicità, e quello di capitole dello Staio italiano, con le reciproche relazioni che sono il tema del Concordato di ieri e di sempre.