Rassegna storica del Risorgimento
GIUNTINI ALDO; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
anno
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1980
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pagina
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380
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VITA DELL'ISTITUTO
50 CONGRESSO. Si avvertono i soci professori di scuola secondaria statale che, con circolare del 9 agosto, Gabinetto 5832/111/SR, il Ministero della P. I. ha concesso l'autorizzazione a partecipare al Congresso. Altrettanto ha concesso il Ministero dei Beni Culturali per gli archivisti di Stato e i bibliotecari.
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ALESSANDRIA. Il 6 corrente il doti. Ghiron ha svolto una relazione sulla sulla lotta di tendenze che portò alla crisi del movimento mazziniano alla metà dell'Ottocento. Dopo aver accennato alle correnti della sinistra democratica nel Parlamento di Torino, ha parlato dell'attesa di tutta la sinistra per la ripresa dell'iniziativa rivoluzionaria in Europa, che avrebbe ancora dovuto incominciare da Parigi e ha notato che, nonostante l'errore della previsione sulla ripresa rivoluzionaria, la tesi della sinistra sulla inevitabilità di una revisione della carta d'Europa promossa dalla Francia, nella quale avrebbe trovato soluzione favorevode la questione italiana, non era sostanzialmente errata. Ha poi parlato delle lotte di tendenze nella sinistra tra Mazzini e le correnti socialiste, esaminando le opere del Ferrari, del Pisacane e del Montanelli; lotta di tendenze che porterà alla costituzione del Comitato latino a Parigi, contrapposto a quello mazziniano di Londra.
Dopo un cenno alla polemica tra Mazzini e i socialisti francesi dopo il colpo di Stato di Napoleone, il relatore ha parlato della ulteriore crisi in cui fu posto il movimento mazziniano nella seconda metà degli anni '50 con la formazione della Società Nazionale; e ha accennato al pericolo murattiano, che ebbe allora una certa importanza, e le cui speranze furono troncate appunto dalla formazione della Società Nazionale e dalla spedizione garibaldina nel Sud.
La crisi del mazzinianesimo alla metà del secolo prefigura lo sviluppo della estrema sinistra nell'Italia unita, nella quale i repubblicani intransigenti resteranno una piccola minoranza, mentre la saldatura tra mazziniani dissidenti e garibaldini portò alla formazione del partito radicale, che fu il principale partito di opposizione fino alla fine del secolo.
Han poste domande pertinenti i soci, dott. Antonioletti, p.i. Belfiore, prof. Gilar-denghi, mons. Ferrofino, signora Pivano, ing. Spallicci, grand'uff. aw. Vitale. Il Presidente, ing. Spallicci, ha quindi esposto il programma d'attività per l'autunno prossimo, per cui ha chiesto la collaborazione dei Soci più vicini alla vita dell'Istituto.
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BERGAMO. Argomento di estremo interesse quello presentato in pubblica comunicazione, lunedi 26 maggio nella sala dell'Ateneo, dal dott. Claudio Mondin! ed indetto dal nostro Comitato. Dopo l'apertura di seduta da parte del Presidente prof. Aldo Agazzi e l'introduzione atll'argomento del prof. Marcello Ballini presidente del Comitato, l'oratore ha affrontato senz'altro l'argomento, già compiutamente illuminato dal titolo: <c la Mozione Nazari; il prestigioso ruolo della città di Bergamo nella rivoluzione legale del 1847-'48 nel Regno Lombardo-Veneto .
9 dicembre 1847. Il deputato degli estimatori non nobili per la Provincia di Bergamo, l'avvocato trevigliese Battista Nazari che ne è rappresentante in seno alla Congregazione Centrale di Lombardia, esprime schiettamente, in via ufficiale, il dissenso circa l'amministrazione del Governo austriaco, rilevando in particolare il malcontento per le remore dell'amministrazione stessa e per la censura sempre più restrittiva, che impediva il libero manifestarsi dell'attività di pensiero. Nella sua mozione, il Nazari si faceva inter-