Rassegna storica del Risorgimento
GIUNTINI ALDO; ISTITUTO PER LA STORIA DEL RISORGIMENTO ITALIANO
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1980
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381
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Vita dell'Istituto
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prete con tanto di suppliche, quanto di a voti dei sudditi, proponendo la costituzione di una commissione composta di tanti deputati quante erano le province lombarde, onde esaminare le cause del malcontento e riferirne compiutamente alla Congregazione Centrale,
La mozione ebbe immmediati e favorevolissimi echi, dei quali si trova ampia testimonianza nel carteggio fra il conte Cesare Giulini Della Porta ed il cognato Giovan Battista Camozzi-Vertova. Malgrado la corona di spie messagli attorno, il Nazari uomo di estrema semplicità, umiltà, onestà e coraggio non potè esserne colpito in nulla, e la sua mozione fu approvata da tutti e 24 i deputati della Congregazione, che addivennero senz'altro alla formazione della Commissione auspicata, della quale fecero parte sette membri delle province di Milano, Como, Bergamo, Lodi, Brescia, Mantova e Cremona, restandone invece esclusi quelli di Pavia e Sondrio. Vera e propria a rivoluzione legale , poggiata su mire non sovvertitrici, bensì riformatrici, che sollevò d'un colpo la reputazione della Congregazione Centrale di Lombardia, e che ebbe un immediato seguito anche in altre regioni: in particolare a Venezia, con Daniele Manin e Niccolò Tommaseo.
Assai vivo l'interesse per la comunicazione, che ha visto un seguito di qualificati interventi fra i presenti, ai quali ha risposto compiutamente l'oratore il quale, nel suo studio, si era avvalso della collaborazione determinante della collega dott. Adriana Denteila. Impossibilitato ad intervenire, il Sindaco Giorgio Zaccarelli aveva inviato la propria adesione alla manifestazione.
Mercoledì 11 giugno, presso la sede dell'Ateneo, l'avv. Eugenio Bruni per iniziativa del nostro Comitato in collaborazione con lo stesso Ateneo, ha commemorato la figura del patriota avvocato Enea Fergnani.
Vera meditazione d'una delle pagine più significative della storia contemporanea, come ha detto al termine il Presidente stesso dell'Ateneo prof. Aldo Agazzi, ringraziando l'oratore che, in apertura di seduta, aveva presentato, con il Presidente del nostro Comitato prof. Bai lini. Di Enea Fergnani ha esortito l'avv. Bruni si può parlare nella luce di una vita intensissima, con l'esperienza vissuta del campo di concentramento chiusa, poi, con il rientro e l'innamoramento di Bergamo, sua a piccola patria veramente a misura d'uomo e ben diversa da quella Milano dove aveva vissuto tanti anni. Enea Fergnani fu un emiliano generoso che, nato nel 1896 a Cento, andò a combattere nella prima Guerra Mondiale. Ferito, pluridecorato, fu subito ed anzitutto uomo di coerenza. Come Ernesto Rossi anch'egli bergamasco di adozione e combattente per la libertà non credette al fascismo perché amava troppo la libertà appunto, e vide che quell'ideologia sarebbe stata negatrice di libertà. Iscrittosi dapprima al Partito Repubblicano e poi seguace di Giustizia e libertà, la sua vita si determinò in una battaglia fatta di persecuzioni, di sofferenze e di rinunzie. Fare la storia di Enea Fergnani, è percorrere la storia della stessa persecuzione fascista. Dall'Emilia dove gli era impossibile vivere, venne a Milano. Il suo libro sulla prigionia, condotto con pulizia di stile, sul filo d'una memoria eccezionale e ricco di puntualizzazioni straordinarie, sembra sia stato scritto proprio per tramandare ai posteri ciò che si visse allora. Coloro che riuscirono a rientrare dal campo di eoncentramento ha detto l'oratore ne sono tornati certo enormemente più buoni di quando ne varcarono i cancelli. E Fergnani, che amò in modo totale la libertà in quanto vero lievito della vita, essenza dell'uomo, venne ad abitare a Bergamo che amò, in quanto prediligeva le cose belle. In una stupenda lettera ad Adriana Locatelli, si espresse con parole che solamente chi era uscito dal campo di concentramento poteva scrivere. Enea Fergnani fu tra gli uomini che hanno combattuto la loro guerra, per poter dare agli altri la pace; ne raccomando il ricordo ha concluso l'avv. Bruni e con il suo quello di quanti hanno combattuto per ridarci la libertà, per farci sentire in essa tutti uguali, nella coscienza tranquilla e nel senso morale.
Assai vive le approvazioni
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MILANO. - Dopo la festosa cerimonia in onore di Franco VaLsccchi, tenutasi il 15 febbraio 1979, l'attività del Comitato è continuata, a causa degli scarsi mezzi di cui esso