Rassegna storica del Risorgimento
CONTADINI ITALIA MERIDIONALE SEC. XVIII; GALANTI GIUSEPPE MARIA
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1980
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Carlo Bordini
istituire, localmente, alcuna fabbrica di manifatture , che allontani dalia capitale la massa dei poveri oziosi, contribuendo al ripopolamento delle provincie svuotate dalla miseria.7*
Una posizione equilibrata, quindi, umanamente sollecita, e che, anche se non è originale sul piano europeo, è assai avanzata per l'Italia (non a caso il Galanti si rifa ad esempi già esistenti in Inghilterra e in Olanda); una posizione che si avvicina a quella del Neri e che propone il mantenimento delle case dei poveri ma che intende incanalarle progressivamente in un'ottica riformatrice.
Ordine pubblico, criminalità, carceri, Il problema principale, come abbiamo visto, anche dal punto di vista morale e dell'armonia della società, è la diseguaglianza eccessiva delle fortune de' particolari >. Le questioni dell'ordine pubblico e della criminalità sono viste anch'esse in quest'ottica, e Calanti, per la sua formazione giuridica, è ad esse particolarmente sensibile. Non sarà possibile eliminare il proliferare dei furti e dei delitti se non eliminando l'eccessiva sperequazione delle ricchezze. I Greci e i Romani avevano la schiavitù egli commenta con amarezza i popoli moderni hanno la mendicità... L'orìgine de' maggiori disordini politici si deve attribuire a quelle immense fortune, che la costituzione sociale ha sopra poche teste accumulate. Gli eccessi dell'opulenza hanno prodotto gli eccessi dell'indigenza; ed in proporzione de' magnifici palazzi che hanno fabbricati i particolari, il governo ha dovuto costruire vaste prigioni .... Non c'è repressione possibile, non ci sono misure di sicurezza che possano disinnescare l'immensa polveriera che è la metropoli; *) le prigioni stesse, in luogo di essere luoghi di redenzione e di rieducazione, sono focolai di delinquenza; esse sono, del resto, come nota il Galanti, riservate quasi esclusivamente alle classi diseredate, costrette ad infrangere la legge per sopravvivere; 10) e la stessa legge, del resto, usa due pesi e due misure per i poveri e per i ricchi, e non fa che perpetuare una situazione già di per sé grave.
a Tutte queste fondazioni afferma il Galanti riferendosi alle istituzioni di bene-ficienza a riguardarle politicamente, possono nel generale riempire di poveri, e di birboni la capitale. Più lodevole sarebbe stato il loro oggetto, se fossero state dirette ad istituire scuole di arti nelle provincie del Regno, o alcuna fabbrica di manifatture per allontanare così i poveri dalla capitale (Ivi, T. Ili, p. 191).
8) Ivi, T. Ili, p. 68.
) <c Ciò nonostante è opera sommamente difficile contenere tanti infelici rifiniti dalla fame, che veggono tanti felici nuotare nell'abbondanza ... Molte leggi si sono fatte per assicurare i possidenti contro i non possidenti ... ma i miserabili che veggono tanto oro e tanta abbondanza nelle case de' ricchi, sono violentemente tentati a portarvi la mano, per soddisfare un bisogno che gli uccide (Ivi, T. IH, pp. 68-69).
,0) a Le carceri e le galee sono dunque vere scuole d'iniquità. Le vittime che si sottraggono alla spada della giustizia ed alla pena de' loro delitti, ne contraggono il gusto ... Le prigioni, questi luoghi di orrore e di miseria, potrebbero essere scuole di arti, dove il vizioso fosse obbligato ad apprendervi un mestiere. Così le prigioni sarebbero mezzi da migliorare i costumi. Non mancano monasteri inutili da potersi convertire a questi usi... (Ivi, T. Ili, p. 71). Si noti l'importanza della proposta di usare le carceri come luogo di rieducazione e di preparazione al lavoro.
Àncora: A A* carcerati poveri il Fisco dà due libbre di pane al giorno, e pochissimi son quelli che non sono a carico del Fisco. Ordinariamente avviene che di 300 carcerati, appena dieci non prendano questo pane, il che mostra ancora che i delinquenti sono gene ralmente della classe della plebaglia (Ivi, T. Ili, p. 68).
,!) Abbiamo scrive il Galanti due giustizie, una pél povero, l'altra pel ricco.