Rassegna storica del Risorgimento

CONTADINI ITALIA MERIDIONALE SEC. XVIII; GALANTI GIUSEPPE MARIA
anno <1980>   pagina <395>
immagine non disponibile

Sul pensiero sociale di G. M. Galanti 395
Eccoci dunque di fronte alla necessita di una riforma che elimini dal pro­fondo le cause del malessere sociale e che crei una nuova moralità e un nuovo costume (elementi questi che sono sempre presenti in Galanti e che punteggiano tutta la sua opera, e che risentono, evidentemente, della lezione genovesiana); questa nuova moralità si può ottenere soltanto attenuando le diseguaglianze sociali e creando un gusto, un attaccamento per il lavoro, che sia gli strati oziosi degli aristocratici, sia le plebi urbane, hanno perduto.12) Sono i contadini come si vedrà più avanti gli unici che hanno mantenuto viva l'operosità, la sanità del lavoratore; sono essi Tasse portante dell'economia e la fonte di una possibile rigenerazione di costumi...
Le varie classi - moralità del lavoro. C'è in Galanti, come del resto nella maggioranza dei nostri illuministi, un moralismo di fondo, che unisce all'esigenza di un risanamento e di uno sviluppo dell'economia un profondo bisogno di rigenerazione morale. L'attaccamento al lavoro è, in questa ottica, il fulcro da cui si diparte e intorno a cui ruota tutta la concezione della moralità, cosi come tutti i metri di giudizio. L'attaccamento al lavoro non è l'unico valore morale: ma è da esso che partono e si possono sviluppare tutti gli altri valori, come quello dell'amor di patria, della morigeratezza dei costumi, ecc. La sua possi* bilità di conseguimento è strettamente unita, in ogni caso, all'eliminazione dei residui feudali e alla possibilità di un'estensione del diritto di proprietà.
È dunque da questa ottica moralistica, e come vedremo più avanti, pater­nalistica, più ancora che dal loro ruolo nell'economia della società, che Galanti esamina e giudica le tre differenti classi in cui si articola la sua analisi della società napoletana: i feudatari, con tutta la corte improduttiva che li circonda, la plebe urbana e i contadini. Dei primi il Galanti mette in rilievo soprattutto l'ozio ed il parassitismo. Tutte le notate classi scrive riferendosi alla no­biltà, ai tribunalisti, ai medici, agli ecclesiastici sono lontane dal produrre, cosicché sono di carico allo Stato... .13ì L'impero sempre autorevole e tiran­nico dell'opinione , e il fatto che il governo incontra difficoltà, per il persistere degli effetti dell'antica costituzione dello Stato , a sostenere e proteggere l'industria e il commercio , spingono coloro che possono ad inserirsi nella consorteria parassitaria che domina la società. Tutti coloro che tra di noi hanno talento ed una picciola fortuna, si applicano al tribunale, alla medicina, a far il notajo, il prete, e così si procurano la sussistenza sul popolo, da che senza di essi non si potrebbe esser cittadino. Di qui nasce la vita oziosa e scioperata, nella quale intristisce e si consuma la gente de' piccioli paesi delle Provin­cie ... .,4) Questo settore privilegiato e parassitario vive alle spalle del patri­monio pubblico , e grava su tutti coloro che vorrebbero dedicarsi ad un'attività
Una càusa di due. 500 si può portare al Sacro Consiglio, come se una causa di due. 100 non interessasse egualmente l'ordine sociale che una causa di centomila ducati. Il riguardo dovrebbe essere l'opposto, perché al ricco si contrasta il superfluo, al povero il necessario ([GIUSEPPE MARIA. GALANTI], Testamento forense, Venezia, 1806, T. I, pp. 25-26).
12> ce La cattiva educazione e la miseria sono dunque le cause generali di quasi tulli i delitti del Regno nostro. Portiamo gli uomini ai travaglio, forniamo i loro costumi, e non avremo più delitti, o molto pochi... (GIUSEPPE MARIA GALANTI, Descrizione storica cit, T. Ili, pp. 69-70).
) hi, T. I, p. 382.
W) Ivi, T. I, p. 383.