Rassegna storica del Risorgimento
CONTADINI ITALIA MERIDIONALE SEC. XVIII; GALANTI GIUSEPPE MARIA
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1980
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Carlo Bordini
utile e produttiva; esso non è solo la remora principale allo sviluppo economico ma è la fonte della degradazione e della corruzione dei costumi.16)
La corruzione che parte direttamente da questi settori privilegiati, da gli avanzi di questo governo feudale, non può non ripercuotersi sugli altri settori della popolazione, e soprattutto sulle plebi urbane; verso le quali Galanti ha un atteggiamento di pietà, sì, di comprensione e di solidarietà, ma anche di timore; e, per quel che ci interessa mettere in luce in questo momento, anche di critica e di rimprovero per il lassismo e la degradazione cui esse sono giunte. Esse sono state toccate, in definitiva, dalla corruzione delle classi dominanti, e non appaiono quindi come nn interlocutore autonomo (come non lo appaiono nemmeno i contadini), ma come una massa umana da educare e da plasmare dall'alto. Certo, quella di Galanti non è la posizione di Genovesi, ancorato ancora, nonostante il suo riformismo e la sua sollecitudine, ad una concezione che lo portava a consigliare TUBO della repressione contro oziosi e vagabondi, ed ancora legato ai vecchi sistemi del lavoro coatto nei ricoveri per i poveri; Galanti non propone sistemi repressivi; la sua posizione verso le plebi urbane, tuttavia, unisce indissolubilmente un moto di comprensione con un atteggiamento paternalistico. L'amore per il lavoro è scomparso in esse. La bassa gente egli annota vive alla giornata e si contenta di godere del presente, senza brigarsi molto del futuro. Crede di aver fatto tutto pe' figli, quando li ha nudriti e loro ha imparato un mestiere per vivere .I7) I banchieri napoletani, d'altronde, meno degli altri sentono i bisogni per vivere. Non posseggono niente, non si brigano di acquistare: con l'esercizio de* bassi mestieri sono contenti di avere quanto basta, e passano dolcemente la vita .18)
La metropoli, dunque, genera nelle masse inurbate il vizio e l'immoralità, e provoca una situazione esplosiva che il Galanti sente con preoccupazione.19) L'uso di un lacchè nota il filosofo molisano, seguendo il filo che dalla corruzione delle classi aristocratiche conduce alla corruzione delle classi popolari della capitale è generale nella capitale, e distingue le persone che lo portano. IL suo salario è tenue, e per vivere defrauda per tutte le vie il padrone; il che fa nascere nello Stato un gran numero di persone senza morale e senza co-
15) a 11 patrimonio pubblico è diventato patrimonio di particolari, che con questo mezzo si sono assicurati il nobilissimo mestiere di vivere oziosi. I piaceri di costoro, i meno degni di uomini che vivono in una società piena di bisogni, non altrimenti si sostengono, che con pene, con carceri, con galere, continuamente imposte o minacciate all'uomo industrioso (Ivi, T. II, pp. 368-369).
16) ... alcuni pochi esseri oziosi e corrotti... sembra ch'esistano solo per vegetare in ogni genere di dissipazione e di scioperagine (lui, voi. IH, p. 3).
17> GIUSEPPE MARIA GALANTI, Nuova descrizione storica e geografica dell'Italia, Napoli, 1782, in Illuministi Italiani, Milano-Napoli, 1962, T. V, a cura di FRANCO VENTURI, p. 267.
18) GIUSEPPE MARIA GALANTI, jBreue descrizione cit., p. 267.
19) U governare tutti gli affari del Regno nella capitale, la popolò eccedentemente de' principali proprietarj e di un numero immenso di miserabili. Questi non avevano né terre, né arti, e non sentivano il peso giornaliero dell'esistenza. Ciascuno vi cercò la sua maniera di esistere, preoccupando, con industria momentanea, di partecipare della massa delle ricchezze ch'erano in mano di pochi fortunati. Quarantamila persone brigarono poco della povertà della loro condizione, purché esistessero sotto un cielo felice; ma divennero tumultuosi ad ogni ombra di timore di mancar loro il pane e di comprarlo ad alto prezzo ... (GIUSEPPE MARIA GALANTI, Nuova descrizione cit., T. I, p. 174).