Rassegna storica del Risorgimento

CONTADINI ITALIA MERIDIONALE SEC. XVIII; GALANTI GIUSEPPE MARIA
anno <1980>   pagina <398>
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Carlo Bordini
Biglia di diminuire il numero delle feste, perché sono esse le occasioni più frequenti delle risse e degli omicidi29) (la preoccupazione della diminuzione delle feste è d'altronde comune a tutto l'Illuminismo italiano, soprattutto allo scopo di aumentare la produzione), sia quando, giungendo ad occuparsi dei det­tagli più infimi, riversa il suo moralismo sui loro eccessi nel bere o nel man­giare,
La distribuzione delle terre agli agricoltori, Come ha notato il Dal Pane,31) Galanti va oltre le proposte genovesiane relative alla proprietà della terra e alla sua distribuzione in piccoli appezzamenti. L'idea che la terra potesse rendere meglio se largamente divisa è preminente tra gli illuministi italiani; e Genovesi, come è noto, è il maestro da cui questa idea si diparte per gli illumi­nisti meridionali. Ma mentre Genovesi è ancora legato all'idea di livellare o censurare in perpetuo i fondi, che sono in mano di coloro, i quali o non possono o non debbono coltivare , per Galanti (in ciò legato fortemente al mito delle antiche popolazioni preromane, e portatore quindi di un progetto ideologica­mente ben più radicale) il progetto è quello della definitiva eliminazione del­l'eccessiva disparità delle ricchezze, e quindi della distribuzione dei feudi in piccola proprietà agli agricoltori, a basso tasso di interesse. Le nostre terre egli afferma sono divenute infeconde in ragione delle vaste contrade posse­dute da pochi gran proprietarj. Si perde tutto quel prodotto che darebbero, se fossero divise in una proporzione convenevole tra le mani di molti proprietarj .33> In definitiva, per Galanti, è necessaria l'eliminazione delle grandi proprietà di origine feudale;**) l'eliminazione della proprietà demaniale, che è improduttiva; e la loro suddivisione in piccoli appezzamenti da dare in vendita ai privati, con una prestazione del 5 per cento , come in Inghilterra; l'eliminazione dei diritti feudali, che immiseriscono i contadini e li spingono ad abbandonare la terra e a cercare fortuna in città,36) e l'eliminazione delle decime feudali ed ecclesiastiche, e dei fedecommessi.37)
Il progetto della moltiplicazione della piccola proprietà e dell'eliminazione
La causa principale degli omicidi e delle ferite dee ricercarsi nelle feste, che quasi sempre sono giorni di disordini. Si minorerebbero questi delitti, se si potessero mino­rare i di festivi: avremmo tanti giorni di meno di ubbriachezza e di crapula (Ivi, T. Ili, p. 69).
30) (( L'eccesso del vino scrive il Galanti nuoce alla sanità ed al costume di mia nazione. I lavoratori credono che senza molto vino non potrebbero sostenere un gran trava­glio. Il gran travaglio si sostiene solo colla moderazione. Beono vino le donne e i ragazzi ... (Ivi, T. Ili, p. 214). Altrove: a I nostri coltivatori mercenari, mangiano non per nutrirsi, ma per divorare le sostanze de' ricchi. Rovinano la loro sanità, e si rendono poco atti alla fatica, e da ciò hanno origine le febbri putride che li distruggono nel corso dell'estate. Questo cattivo costume è una conseguenza della nostra costituzione. Sarebbe desiderabile che i ministri dell'altare, predicassero più di ogni altra cosa, la temperanza, e fulminassero ogni perverso costume {Ivi, T. IH, p. 281).
31) LUIGI DAL PANE, Storia del lavoro in Italia, Milano, 1958, p. 415.
3?) ANTONIO GENOVESI, Ragionamento intorno all'agricoltura con applicazione al Regno di Napoli, in CUSTODI, parte moderna, T. IX, pp. 316-319.
33) GIUSEPPE MARIA GALANTI, Nuova descrizione cit., T. I, p. 195.
34) hi, T. IH, pp. 260-261.
35) Ivi, T. Ili, pp. 261-263.
36) /vi, T. HI, pp. 264-266.
37) Ivi, T. Ili, pp. 269-270.