Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA MILITARE
anno <1980>   pagina <406>
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406 Gianfranco E. De Paoli
La narrazione, eseguita in forma epistolare, concerneva episodi assai crudeli di conquista e di guerriglia, ma toccava toni commossi nella lode di ufficiali, come il gen. Palomhini ed il col Cotti. Cosi l'autore si espresse avviandosi alla con­clusione: Ammirerai il valore degli Italiani, ti verrà dolce la virtù di loro, ma facendo eco ai giusti lamenti dell'Italia, ti dorrà forte al par di me, che straniere sien l'armi, straniero il braccio e d'altrui pure il premio delle sue fa­tiche ... In pensando a tanta virtù, ti parrà strano, come cogli allori del capo s'ac-cordin bene i duri ceppi del piede, ma le catene son della sorte e nulla oltraggia il nostro onore. In fine, soave invito alle anime generose e forte stimolo sulle men grandi saranno i gloriosi esempi di questa guerra; che se poi molto ancor mi restasse a rincorare i timidi, pei veri Italiani ho detto assai ....UJ
Parole coraggiose che sembrano ricalcare la strofa leopardiana pugnan per altra terra itali acciari , ch'é del 1818 ...
A quei tempi la pubblicistica militare di parte francese, ancora scarsa, non sempre riconosceva l'apporto che gli Italiani avevano dato alla grande Armata. A dire il vero i due volumi di Eugenio Lebaume sulla campagna di Russia, un po' troppo romanzescaI4) e l'operetta di anonimo sulla campagna del Viceré Eu­genio del 1813-14, pur essendo opera di Francesi, non sminuivano fondamental­mente il valore degli Italiani. Tuttavia il Veladini stampando nel 1817 quest'ul­timo saggio, ritenne opportuno integrarne il testo con note a pie' di pagina del generale Pino, che corresse talune interpretazioni troppo disinvolte dell'ano­nimo, tratte da stampati coevi. *5>
Fu nel 1819, che il tenente colonnello Cesare de Laugier, elbano al servizio del Granduca di Toscana, valoroso ex combattente, pubblicò una Lettera agli autori delie Effemeridi militari di Francia, in cui si chiedeva ai valorosi com­pagni d'arme, a narrare i fatti delle nostre milizie nelle ultime guerre , per rendere giustizia ai vivi ed ai morti.i6)
Uscirono nel 1827 inoltre,- sempre dello stesso autore, i quattro volumi del­l'opera: Gli Italiani in Russia, Memorie di un ufficiale italiano, che segnarono una svolta nella storiografia militare. Malgrado le digressioni storico-geografiche, le amplificazioni retoriche, le prolisse annotazioni, quest'opera riesce a dare la misura del contributo italiano alla campagna di Russia, rivendicando una volta per tutte a gloria dei connazionali, il merito della vittoria di Malojaroslawetz ed attribuendo al generale Pino, che li guidava, un comportamento ardito. Il de Laugier, con intonazione melodrammatica, affermò tra l'altro che i feriti raccoglievano il fiato per ineggiare a gran voce all'Imperatore e all'Italia.17)
Confalonieri, gen. Achille Fontanelli, magg. Jacopetti, gen. Giuseppe Lechi, gen. Domenico Pino, gen. Palomhini, gen. Severoli, gen. Zucchi, prof. Giov. Battista Rasori, ten. Mazzuc-chelli, Alessandro Zanoli e tanti altri. Si può dire tutti i veterani del Regno italiano. > Ivi, p. 649.
14) E. LEBAUME, La campagna della Russia. Relazione circostanziata..,, parte I e II, Venezia, presso G. Parolarì, 1815. Il Lebaume era ufficiale di collegamento del Viceré.
15) Damiere campagne de Varmée franco-italienne sous les ordres d'Eugène Beauharnais eri 1813 et 1814 par le ckevalier S. J. (témoin oculaire), Paris, Dentu, Lugano, Veladini, avec des notes du L. G. Pino, 1817.
,6> C. DE LAUCIEB, Gli Italiani in Russia, Memorie di un ufficiale italiano per servire alla storia della Russia, della Polonia e dell'Italia nel 1812, Firenze, 1827 (introd.). 17) Ivi, voi. m, p. 428.