Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA MILITARE
anno <1980>   pagina <407>
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Storiografia militare napoleonica 407
Tra gli ufficiali che si distinsero particolarmente, vengono ricordati lo Zucchi e lo Jacopeiti, di cui parleremo più avanti. lS)
Napoleone era tanto ammirato da questo comportamento sul campo degli Italiani, tetragoni alla propaganda russa, che volle militi napoletani di guardia alla sua persona. H nostro autore scrisse inoltre che l'Imperatore incaricò i residui dell'Armata d'Italia di formare da ora innanzi la vanguardia dell'esercito e oltre a ciò di scortare il tesoro, i generali e gli ufficiali feriti .W)
Il contributo del de Laugier, che nel *48 guidò i volontari toscani nella prima guerra di indipendenza,M) alla bibliografia napoleonica fu assai vasto.
Nel 1829 uscirono i primi volumi dei suoi: Fasti e vicende dei popoli ita­liani dal 1801 al 1815, che trovarono completamento nel 1831.2l) Tale opera non si può dire molto originale, perché è una rielaborazione degli scritti precedenti, ma e in ogni caso una interessante panoramica di uomini e di fatti militari. Lasciò dodici tomi di memorie, dei quali parlò Alessandro D'Ancona22) e il volume Concisi ricordi di un soldato napoleonico, che uscì postumo nel 1870. La sua figura si può considerare emblematica, perché fu uno di quegli ex ufficiali napo­leonici che parteciparono ai fatti risorgimentali, mostrando che alle parole era necessario seguissero i fatti.
Più complesse sono le considerazioni che si possono fare sull'atteggiamento politico di tali reduci, indubbiamente non ispirato ad energici sentimenti inno­vatori, ma se mai ad una concezione liberal-costituzionale, sostanzialmente mode­rata.
IL sincero patriottismo dei memorialisti-veterani talora poteva, prima del 1848, conciliarsi perfettamente con la lealtà verso il Governo austriaco. È il caso del maggiore conte Camillo Vacani, generale asburgico dopo il 1814, che pub­blicò a Milano nel 1823 l'opera: Storia delle campagne e degli assedi degli Ita­liani in Ispagna, in due volumi, perfettamente documentata per mezzo di nume­rose carte geografiche e topografiche ed informazioni minuziose. Nel 1827 vide la luce a Firenze una edizione apocrifa in sei volumi, che l'autore rinnegò, in occasione della replica ad una pubblicazione anonima, uscita dal 1828 sulle guerra di Spagna.23* Il Vacani, ribadendo le inesatte informazioni dell'anonimo scrit­tore, annunciò una nuova edizione della sua Storia, che difatti uscì nel 1845, per i tipi dell'editore Pagnoni di Milano, in tre volumi dedicati all'Arciduca Gio­vanni.
Considereremo questa seria documentazione del Vacani, come attendibile dal punto di vista storiografico, ma diversa come contenuto e come finalità da quella del Lissoni e del de Laugier: il tono del racconto è freddo, pecca di eru­dizione e non invoglia alla lettura. L'autore fa giustizia delle critiche mosse agli Italiani, ma non tira conclusioni precise sul significato politico di questo apporto. Quanto alla dedica al più irrequieto e contestatore esponente di Casa d'Austria,
) Ivi, p. 461, cfr. note 29, 66, 68, 69.
19) /gì, voi. IV, p. 241. H de Laugier aveva pubblicato nel 1829 l'opuscolo Delle cause italiane dell'evasione dell'Imperatore Napoleone daVisola d'Elba. Cfr. F. PISANI, Con Napo­leone nella campagna di Russia, Milano, ISPI, 1942, pp. 39 e 72; da Oscmiana a Vilna 300 cavalieri napoletani ebbero l'onore di fare la scorta a Napoleone.
20) Q, DE LAUGIER, e milizie toscane nella guerra di Lombardia, Pisa, 1849.
21) Furono pubblicati in Firenze sei volumi di quest'opera.
22) A. D'ANCONA, Ricordi ed affetti, Milano, 1908, pp. 59-60.
23) VACANI, op. cit., ediz. del 1845 voi. Ili; in appendice vi è un saggio bibliografico