Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA MILITARE
anno
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1980
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pagina
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410
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410 Gianfranco E. De Paoli
menti inediti sull'impresa indipendentistica del coraggioso cognato di Napoleone, ch'era stata iniziata nel 1813.
Proseguendo nella disamina della letteratura militare, parliamo ora dell'opera più completa, ed ancora oggi fondamentale, del barone Alessandro Za-noli, già Commissario ordinatore dell'esercito e segretario generale del Ministero di guerra e marina del Regno italico. Sono i due volumi Sulla milizia cisalpino-italiana/cenni storico-statistici dal 1796 al 1814, che videro la luce in Milano nel 1845 presso Borroni e Scotti, con il corredo di splendide tavole a colori, vero monumento iconografico dell'età napoleonica, di tabelle statistiche e documenti, non solo interessanti l'esercito.
L'opera presenta un'ossatura scientifica che regge il confronto con le più recenti pubblicazioni storiografiche. Nel primo volume vi sono notizie sull'amministrazione militare, sugli effettivi dell'esercito e della marina confrontati con la popolazione totale, sui contingenti italiani nelle guerre napoleoniche, su gli stipendi degli ufficiali e soldati, sulle scuole militari; inoltre si riportano i nomi degli ufficiali dei reggimenti e battaglioni dal 1811 al 1812. Risulta che, al 31 agosto 1811, il totale degli uomini del Regno d'Italia sotto le armi era di circa 60.000.
Caratteristiche della produzione dello Zanoli sono: l'esattezza, cioè il gusto del documento originale e la fedeltà al recente e glorioso passato. A differenza di Lissoni e de Laugier, che avevano scritto a botta calda , non rivela quest'autore animosità verso i pubblicisti d'oltralpe, perché non riscontra nelle loro pagine ostilità o ingratitudine verso gli Italiani.
Nel secondo volume vi è la narrazione completa dell'apporto italiano alle imprese napoleoniche dal 1796 al 1814, espressa in termini concisi e con appendice di documenti (l'elenco di tutti i decorati dell'ordine della Corona di ferro, i quadri dei dirigenti dell'esercito italiano in varie epoche, i dati sulla flotta35* ecc.).
Napoleone non è incensato, ma non è neanche messa in discussione la sua grandezza; particolare simpatia è espressa per il Viceré Eugenio, con la citazione di una sua lettera al gen. Fontanelli, del 12 novembre 1813 : ... Vous avez à cet effet une bonne occasion, dans la très prochaine entrée en Italie de toutes les troupes italiennes, qui étaient en Espagne et en Allemagne. Cela doit laisser entravoir aux vrais Italiens la très prochaine epoque de l'Independence de l'Italie >. >
Infine si ricorda che, nel fatale 1814, Eugenio, nel salutare per l'ultima volta la Guardia reale che l'aveva scortato fino in Russia, ebbe parole di sincera lode per gli Italiani, mentre la sua voce appariva commossa. Non era contestata l'ipotesi che l'epopea napoleonica avrebbe costituito la premessa per l'indipendenza di tutta Italia: i solidi battaglioni, nati dalla volontà di un uomo solo,
nel 1917 a Bari, un Saggio di bibliografia collettiana e nel 1921 delle aggiunte al medesimo. Sono assai significative per la conoscenza dell'untore. Un riferimento al Colletta giornalista è in A. GALANTE GARRONE, / giornali della Restaurazione, pubblicato in La stampa italiana nel Risorgimento, a cura di V. Castronovo e N. Tranfaglia, Bari, Laterza, 1979, pp. 127 e 160.
35) ZANOLI, op. cil., voi. II, pp. 354*357. La flotta italica, comprendente molte navi ex veneziane ed ex pontificie, annoverava 7.744 marinai con 622 cannoni.
3*) ZANOLI, op. cit., voi. II, p. 571. Cfr. sulla Storia di Milano, voi. XIII, p. 305, i lusinghieri apprezzamenti dell'Imperatore sulla Divisione FontaneUi. Il gen. Fontanelli fu poi un cospiratore unitario dopo il 1814.