Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA MILITARE
anno <1980>   pagina <411>
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Storiografia militare napoleonica 411
ma formati dall'entusiasmo e dal valore di tanti giovani, avrebbero occupato, quando avessero rappresentato separatamente un esercito nazionale ed indipen­dente ,37) un posto nella storia d'Europa.
Tra i sottoscrittori dell'opera si annoverano l'arciduca Ranieri Viceré del Lombardo-Veneto, Carlo Alberto di Savoia, il gen. Bianchi ed altri.
Più marcatamente patriottici i due volumi delle Memorie intorno aita sua vita e ai recenti casi d'Italia del generale Guglielmo Pepe, pubblicati in esilio a Lugano, presso la tipografia della Svizzera italiana, nel 1847.38) Si tratta di un'opera assai nota, apprezzata dal Croce come testimonianza memorabile39) che dimostra lo stretto legame tra le battaglie napoleoniche e le lotte della Carbo­neria. *
C'è nelle Memorie uno slancio, un pathos eroico, che manca in altre opere e che si può solo paragonare al piglio romanzesco dell'opera di Costantino Fer­rari, di cui diremo fra poco. Non si possono leggere senza emozione, perché sono profondamente vere, umane, ben scritte.
H Pepe era divenuto da tempo unitario, erede del pensiero liberale meri­dionale, pronto ad ogni sacrificio per realizzare il sogno della sua generazione, che ormai (il '48 era alle porte) era anche quello dei giovani. Questa la sua aperta dichiarazione: ... Ma non posso non esortare con molto calore gli Ita­liani cui furono noti i particolari di quel Regno, di farne consapevoli i loro compatrioti per onore e profitto della patria comune, onde si tacciono una volta coloro che, poveri di cuore e di mente, vogliono far credere opera per lo meno troppo ardua l'unità italiana . **
Certo le giovanili idee giacobine avevano ormai lasciato il posto ad un moderatismo politico o meglio ad un eclettismo ideologico e il generale dichiarava apertamente, in polemica con i settari d'ogni colore: Le idee repubblicane negli animi altrui essendo interamente svanite, il mio patriottismo era sciolto a desi­derare l'onore e l'indipendenza nazionale, un esercito ben sollevato e... lo sgom­beramene dei Francesi dal Regno .42) Il problema era, negli anni '40 e '50, assai più grave: si dovevano cacciare gli Austriaci dalla penisola, battendo la reazione ed unificando il Paese.
Era un compito immane che tuttavia non spaventava né vecchi né giovani e che fu assolto esattamente nel 1848, con quella fiammata unica ed irripetibile di entusiasmo popolare, che la prima volta saldò borghesi e popolani.43) Gli insegnamenti dei veterani, i loro ricordi orgogliosi, avevano forse contribuito in misura minore del Gioberti, dei D'Azeglio ecc. a risvegliare le coscienze?... Dovunque i moti furono organizzati militarmente da ex ufficiali napoleonici: basti pensare al generale Teodoro Lechi, comandante in capo dell'esercito lom-
37) ZANOLI, op. cit., voi. II, p. 316.
Vi è una edizione contemporanea di Parigi, editore Baudry.
39) B. CBOCE, Storia della storiografia cit., voi. I, p. 99.
40) G. PEPE, Delle rivoluzioni e delle guerre d'Italia nel '47, '48, '49, Torino, 1850 (trad. dal francese).
41) G. PEPE, Memorie cit., voi. I, p. 354. Vedi anche Guglielmo Pepe, a cura di R. MOSCATI, Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1938.
42) G. PEPE, Memorie cit., voi. I, p. 248.
43) e. SPKLLANZON, E. DI NOLPO, Storia del Risorgimento e dell'unità d'Italia, Milano, Rizzoli, dal voi. II al voi. VII, vi sono continui riferimenti all'opera di ex soldati napoleo­nici durante fatti risorgimentali*