Rassegna storica del Risorgimento
STORIOGRAFIA MILITARE
anno
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1980
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pagina
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416
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416 Gianfranco E. De Paoli
Era di sentimenti marcatamente moderati e confessò: portai sempre una salda avversione alle società segrete ;70) pertanto non ritenne d'aderire alla Repubblica romana. Colui che aveva considerato fondamentale la volontà ineluttabile di Buonaparte, di schiantare una volta per sempre dalle terre italiane il maledetto germe della discordia per ricostruire la patria una e libera ,7,) finì per sperare in Vittorio Emanuele e nella guerra regolare contro l'Austria, più che nei volontari sognati da Mazzini e Garibaldi.
La funzione storica dei veterani napoleonici era conclusa, ma la memoria-listica non accenna ad esaurirsi, anche se noi ci siamo imposti il termine cronologico del 1861.
Da questa rapida rassegna, che non pretende d'essere completa, ma che si può considerare sufficiente a comprendere lo spirito, la passione civile di una epoca cruciale della storia italiana, risulta che, a partire dagli anni '40 si sviluppò una letteratura autobiografica, ben diversa dalla produzione precedente, che puntava invece sul compendio, sull'informazione generale, sull'apologetica.
Questi scritti erano uno sfogo personale, talvolta sintomo di una mai sopita velleità letteraria, espressione tuttavia di vita vissuta: i posteri dovevano capire ciò ch'era stato l'apporto degli Italiani alle imprese dell'Imperatore, riflettere sulla storia da farsi. Importantissimi documenti dunque.
Sembra che dsl-Volkgeist Napoleone sia stata trasmessa, per canali misteriosi, una scintilla di volontarismo eroico, d'indomabile energia anche ai suoi fedeli. Gli ufficiali: lombardi, emiliani, veneti, toscani, napoletani, calabresi di nascita, ma ormai solo italiani di sentimento, avevano scoperto la loro identità nazionale e trasmettevano ai giovani un messaggio, segno inequivocabile di un radicale mutamento dello spirito, di un'esigenza di libertà.
Le loro idee non erano sempre uguali, ma in tutti era manifesto il ripudio delle divisioni settarie, del radicalismo politico, delle soperchierie straniere. Pur non essendo le loro scelte di campo sempre in linea con le convinzioni unitarie, essi non rinnegarono mai il passato, né la memoria di Napoleone. Molti pagarono ancora una volta di persona, altri cercarono di sopravvivere o buttandosi in altre carriere militari o scrivendo.
È certo che il ripensamento dei recenti fatti d'arme, da un lato comportava un riesame delle condizioni del Paese, dall'altra alimentava pericolose illusioni sull'Italia futura. Ma in definitiva leggere queste opere oggi significa compiere una necessaria analisi sui motivi spirituali di fondo del Risorgimento base vera della Nazione, lo si ricordi o no.
In un momento di profondo smarrimento civile e politico, forse non è inutile riparlare del passato, cogliendone gli utili insegnamenti.
GIANFRANCO E. DE PAOLI
20) /tri, p. 7. La dichiarzione si riferiva al 1798 e valeva per i decenni seguenti. 7 Ivi, p. 101.
72) Tra tutte si ricordano le umanissime Memorie di Francesco Saggi pubblicate da C. RICCI, Bologna, Zanichelli, 1898, 2 voli. Esulano dai limiti di questo lavoro.