Rassegna storica del Risorgimento

GABUSSI GIUSEPPE SCRITTI; STAMPA CLANDESTINA TOSCANA 1847
anno <1980>   pagina <418>
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Dante Marini
gnoli, Discorso sullo stato politico della Toscana nel marzo del 1847,3> inviata manoscritta ad alcuni amici del noto giureconsulto di Empoli e poi pubblicata; essa era stata vivacemente ribattuta da Luciano Scarabelli su un periodico toscano (non La Rivista di Firenze, però, come credeva di ricordare Gabussi).
Dopo qualche tentativo andato a vuoto, finalmente, controllati i giornali su cui scriveva in quell'arco di tempo lo Scarabelli, mi è stato possibile rintracciare nel numero del 19 giugno 1847 del Ricognitore, settimanale fiorentino, l'articolo in questione4) e il titolo dell'opuscolo del Gabussi Poche osservazioni al discorso sullo stato politico della Toscana di Vincenzo Salvagnolù5)
E una replica dal tono polemico e brusco. Le accuse principali che vengono mosse al futuro direttore della Patria sono due: pensiero tutto 'municipale', tutto ' toscano ' 2>; intenzione di voler sostenere con le blandissime riforme pro­poste un dispotismo larvato , sacrificando cosi ai vantaggi personali derivanti dal favore del principe la causa del liberalismo nazionale.
Per comprendere il perché di questi attacchi precipitosi e immeritati è forse opportuno accennare brevemente alla posizione politica di Gabussi in quel tempo e alla particolare situazione interna venutasi a creare in Toscana agli inizi del 1847.
L'avvocato bolognese era approdato da qualche anno a Firenze e vi si era stabilito con la numerosa famiglia al termine di una serie di peregrinazioni che dalla fine del 1836 lo avevano condotto in Inghilterra, Francia, Svizzera, Lucca e Parma a causa di una condanna a 20 anni di reclusione, solo in parte scontata nel forte di Civitacastellana e poi commutata in 32 anni di esilio: in questo modo, e sotto l'imputazione di promulgazione e smercio di stampe proibite, il governo pontificio aveva ripagato uno dei suoi più intransigenti oppositori demo­cratici durante i rivolgimenti del 1831-'32 in Bologna.*)
Di formazione culturale illuministi co-romantica e convinto assertore dell'am­ministrazione napoleonica, sotto la quale aveva compiuto gli studi ed aveva trascorso gli anni migliori della giovinezza, egli si andò via via dimostrando sensibile alla lezione dell'esperienza e, pur non rinunciando in linea di principio alle idee democratiche di fondo che nel 1831-'33 avevano ispirato la sua azione politica fino a spingerlo ad iscriversi alla Giovine Italia, sul piano delle scelte operative e delle formule per avviare a soluzione il problema dell'indipendenza, unico suo assoluto, si manifestò sempre disposto ad adattamenti e correttivi sug­geriti dalle possibilità concrete offerte dalla situazione generale del momento.
3 V. SALVACNOLI, Discorso sullo stato politico della Toscana nel marzo del 1847, Lugano, Tipografia della Svizzera italiana, 1847.
4> L. SCARABELLI, Attualità, in II Ricoglitore, n. 44, Firenze, 19. 6. 1847. Per la determinazione dei giornali su cui scriveva lo Scarabelli ho tratto prezise indicazioni da C. ROTONDI, Bibliografia dei periodici toscani (1847-1852), Firenze, 1952. Alla gentilissima autrice vada anche il mio più vivo ringraziamento per la cortesia usata nel consultare su mia richiesta // Ricoglitore (a Roma non è conservata alcuna copia del giornale) e per avermi inviato in fotocopia l'articolo dello Scarabelli,
9 L'opuscolo, stampato su 4 pagine numerate e contrassegnato dalla data del 17 maggio 1847, è privo di altre indicazioni tipografiche.
6) Per Fazione politica di Gabussi nel periodo 1831-'32 si vedano A.M. GHISALBERTI, Il processo di Giuseppe Gabussi (1834), in Rassegna storica del Risorgimento* 1928, pp. 127-159; G. NATALI, Bologna al tempo della Guardia Civica (1831-1832), Bologna, 1932; Io., // congresso generate delle Legazioni di Bologna, ForR e Ravenna nel gennaio 1832, in Atti e Memorie della R Deputazione di Storia Patria per le provincia di Romagna, Bologna, 1932, serie IV, voi. XXII, pp. 251-335.