Rassegna storica del Risorgimento
GABUSSI GIUSEPPE SCRITTI; STAMPA CLANDESTINA TOSCANA 1847
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1980
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Dante Marini
vaste idee che le sue non sono; né coloro che credettero un tempo di ravvisare in Ini più generosi pensieri, saprangli buon grado di una professione di fede che si oppone, per quanto è possibile, alla nazionalità nostra 'sotto qualunque forma' vogliasi considerarla! E luminosissimo esempio del quanto possa in animi retti e coraggiosi lo spirito di patria messo a fronte di opposti doveri, prestano a noi i recentissimi avvenimenti di Prussia. Imperocché i rappresentanti del Gran-Ducato di Posen, Polacchi per origine e per cuore, Prussiani per sudditanza e doveri, e come tali obbligati ad occuparsi degl'interessi della intera Prussia, seppero sì bene adoperare, da non venir meno agli nfficj di rappresentanti agli Stati Generali, rispettando ad un tempo il sentimento di nazionalità polacca che occupa in quei cuori veramente eroici il posto primiero. Animati e sorretti pertanto dal santo amore di patria, e quello ad ogni altro affetto anteponendo, non la irrequietezza di un'ambizione non soddisfatta ed insofferente di abbandono spingevali a dimenticare di essere Polacchi! Ma non a tutti è dato di possedere quelle virtù e quella annegazione che, resistendo ad ogni maniera di seduzioni, fanno trovare nell'adempimento ai proprj doveri quella soddisfazione dell'animo che taluno non sa rinvenire pur troppo che negli ufficj luminosi o nei sorrisi del potere!!
Terminerò dicendo, crederò io debito degli scrittori, di sensi veramente italiani, di non dimenticare giammai, che le sovranià sono per sé stesse abbastanza tenaci dell'assoluto potere, perché altri non debba affaticarsi ad inculcarglielo: che le partizioni italiane sono cagion prima del nostro servaggio, onde, se il sopportarle, allorché non si posson togliere, può essere prudente consiglio, l'adoperarsi a rafforzarle è procedimento da nemico d'Italia: che, anche nello spingere i Principi a concessioni e riforme, devesi studiare di strapparle più larghe e più favorenti le libertà che sia possibile, ed in un più tendenti a temperare che a favorire il potere assoluto: che se le garanzie solennemente stipulate fra sovrano e popolo sono insufficienti talvolta a salvare le instituzioni dalle invasioni del potere, quelle che non hanno garanzia di sorta e riposano soltanto sulla buona fede del principe, non sono che passeggiere illusioni : che finalmente una nazione divisa per forza, la quale aspiri a ricostituirsi e a divenir grande e potente, deve unificare il pensiero verso un fine assolutamente nazionale. Che se pure la sorte a più lungo servire la condannasse, non sieno almeno le di lei catene temprate e ribadite per mano dei proprj figli.