Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE; POGGIO MIRTETO STORIA 1849
anno <1980>   pagina <433>
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GIUSEPPE GARIBALDI A POGGIO MIRTETO NEL 1849
Fra i documenti, le fotografie e gli utensili da lavoro esposti nei locali del Comune di Poggio Mirteto in occasione di una recente mostra sulla storia della Sabina, è apparsa la riproduzione fotografica di un dispaccio scritto da Garibaldi il 7 luglio 1849 al Gonfaloniere di Poggio Mirteto.
Il biglietto autografo, completo di data, di firma e dell'indicazione del desti­natario, consiste in una breve richiesta. Il testo è il seguente:
Poggio Mirteto, 7 Luglio 1849 Citt.no Gonfaloniere
Compiacetevi mandarmi i vostri due cavalli, con selle, e ve ne passerò la ricevuta.
G. Garibaldi
Non abbiamo alcuna certezza circa il fatto che la richiesta di Garibaldi venisse soddisfatta. Sappiamo solo che il Gonfaloniere di Poggio Mirteto doveva essere persona fedele alla causa garibaldina. Tale fatto è testimoniato dalla cir­costanza che, come riferisce il Belluzzi, in occasione della breve permanenza dei Garibaldini a Poggio Mirteto, la signora del Gonfaloniere Gaetano Eusebi, mandò frutta eccellente al campo e si presentò poi ella stessa a farne la distri­buzione nel modo più amabile .
Siamo nel mese di luglio del 1849. Garibaldi ha lasciato da pochi giorni Roma, dopo la caduta della Repubblica. È iniziata così la ritirata attraverso i comuni dello Stato Pontificio.
L'importante ora è chiedersi con quale particolare scopo Garibaldi richie­desse nell'occasione del suo passaggio in Sabina due cavalli sellati. Dal De Rossi sappiamo che, durante la marcia da Roma a San Marino, la colonna garibaldina avanzava preceduta e seguita da grosse pattuglie di cavalli.2) Inoltre, cosa ancora più interessante, apprendiamo dallo stesso De Rossi, dal Belluzzi e dal Treve-lyan che la cavalleria, durante la ritirata non si limitava a scortare i soldati, ma sorvegliava i valichi montani e qualunque via d'accesso all'accampamento per un raggio di diverse miglia. *>
Per capire questa linea tattica seguita da Garibaldi, occorre soffermarsi bre­vemente a considerare lo spirito che anima questa storica marcia. Nelle sue Memorie Giuseppe Garibaldi scrive:
Io m'accorsi ben presto che non c'era voglia di continuare nella gloriosa e magnifica impresa che la sorte porgeva davanti a noi. Mossomi da Tivoli verso tramontana per get­tarmi tra popolazioni energiche e suscitarne il patriottismo, non solo non mi fu possibile
i> fa ritirata di Garibaldi da Roma nel 1849. Narrazione di RAFFAELLO BELLUZZI SU documenti inediti e rari, Roma, 1889, p. 25,
2) E. DE Rossi, La marcia di Garibaldi da Roma a San Marino, in Rivisto di Caval­leria, 1902, p. 5.
3) E. DB ROSSI, op. cit., pp, 6-7. R. BELLUZZI, op. cit., pp. 23-24; G. MACAULAY TBE-VEYLAN, Garibaldi's defence of the Roman Republic 1848-1849, Londra, 1928, p. 250.