Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1980
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437
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Le carte di Francesco Crispi
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di questo o quel settore. Da noi, tutti dovrebbero sapere tutto. Questo mi suggerisce un altro richiamo: la carenza del nostro ordinamento burocratico è macroscopica nel settore numismatico: un conservatore deve spaziare dall'età classica a quella contemporanea!
Voglio ricordare un'altra caratteristica del Crispi archivista. Accanto alle collezioni complete dei giornali più significativi (ora costituiscono il nucleo dell'emeroteca della biblioteca dell'Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea), il Siciliano ritagliava gli articoli che lo interessavano dalle testate più disparate, italiane o straniere, delle quali spesso non esistono collezioni complete. Questa abitudine di ordinare un notiziario stampa avanti lettera è stata seguita anche da Tommaso Palamenghi Crispi, che ha donato la sua raccolta al Vittoriano. Forse qualcuno ricorda gli spogli di periodici antichi pubblicati sulla nostra Rassegna; ora sa la provenienza di quelle preziose indicazioni bibliografiche.
Ma torniamo alle carte conservate al Vittoriano, che abbracciano quasi tutto l'arco della lunga vita di Crispi e sono, quindi, complementari a quasi tutti i fondi, ben più ricchi, dell'Archivio centrale.
La corrispondenza del periodo dell'esilio, soprattutto con gli amici siciliani, è piuttosto consistente. Vi compaiono le firme di Carmelo Agnetta, Giuseppe Benigno, Ignazio Calona, Giovanni Sciavo, Simone Gattaj, Federico Lotteri, Pietro Marano, Luigi Micali, Giuseppe Natoli, Giuseppe Oddo, Emanuele Pan-cali, Domenico Piraino, Luigi Scalia, Giacinto Scelsi, Giorgio Tamajo, Benedetto Casti gli a, Pietro D'Alessandro, Gaspare Cipri, Raffaele Lanza, Rosario Bagnasco, Salvatore Calvino, Giacinto Carini e, fra i continentali, Nicola Fabrizi, Pietro Maestri, Ferdinando Pinelli, Francesco Bartolomeo Savi, Giovanni Grilen-zoni. Al tutto va aggiunto il copialettere che abbraccia anche il primo decennio dell'unità ed è quasi completo per il 1867-1869.
Agli anni preunitari si riferiscono anche alcuni fascicoli come quelli conte* nenti il materiale preparatorio a studi su Napoleone IH, quasi tutti del 1851, alla Sicilia avanti il 1848, all'ordinamento degli Stati italiani (1855). Ricordiamo anche due fogli di indirizzi che forse risalgono alla collaborazione con Cattaneo per la diffusione dell'Archivio triennale e, soprattutto, il materiale, in gran parte in originale, per la stesura del volume sul '48 siciliano commissionato a Crispi dalla Tipografia elvetica; di qui le lettere di Repetti e di Daelli.
Sempre alla Sicilia si riferisce un fascicolo di documenti della polizia borbonica sottratto all'epoca della Dittatura? per gli anni 1858-1859.
Non manca, naturalmente, traccia dell'arresto del 1853 e dei tragici avvenimenti del 1857. Un fascicolo dedicato a Daniele Manin e alla sua politica nel decennio, va ricollegato alle copie delle lettere di La Farina a Cavour del 1860, eseguite da mano a me ignota, ma su carta intestata della Società Nazionale Italiana. Vi è, infine, il resoconto del processo intentato da Crispi e da Mor-dini, nel 1869, in seguito alla pubblicazione dell'epistolario di La Farina.
E veniamo al 1860, con un grosso fascicolo di stampati vari e giornali riguardanti i Mille: un po' poco. Più ricca, invece, la documentazione sul 1862-1863 siciliano, a partire da due fascicoli dedicati specificamente all'argomento e a lettere di Giuseppe Costantino, Raffaele Di Benedetto, Felice Di Maggio, Luigi Laporta, Pietro Nocito, Domenico Peranni, Francesco Perez, Giuseppe Silvestri. A queste si devono aggiungere sette lettere molto interessanti sulla Palermo del febbraio-ottobre 1862 senza firma, il cui autore, purtroppo, non sono riuscita a identificare dalla calligrafia, neppure con l'aiuto di un esperto studioso di Crispi e della Sicilia come Renato Composto.