Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1980
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438
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Emilia Morelli
Per restare nel campo democratico, segnaliamo la lettera di Mazzini del 1861 e il fascicolo a Ini dedicato con copialettere 1853-1865, carte varie, stampati e fotografie; le 27 lettere di Alberto Mario (1862-1874), le 54 di Jessie (1867-1901), le 45 di Mordìni (1861-1872) accompagnate da altre carte interessanti, le 4 di Enrico Guastalla (1896-1897), le 2 di Abele Damiani (1862-1863). Citiamo, infine, fra i corrispondenti Enrico Cialdini, sul quale Cri spi ha raccolto un fascicolo, Pasquale Stanislao Mancini, con ben 52 lettere e documenti (1861-1888), Luigi Federico Menabrea, Giuseppe Zanardelli.
Si conclude così l'elenco delle lettere divise per corrispondenti. Per le ragioni che ho già esposto, altre se ne possono trovare nei fascicoli ordinati per argomento. Tra questi ultimi spiccano quelli degli anni 1865-1866 che riguardano alcune associazioni: Avvenire di Palermo, Liberale permanente e Democratica di Torino, per i diritti costituzionali di Firenze. Crispi si è sempre interessato a fondo del problema elettorale e delle amministrazioni locali; alcuni fascicoli del biennio sono dedicati a questi argomenti.
Questioni personali, invece, sono sottolineate da altre carte. La sua carriera di avvocato (1862-1879); le dimissioni da deputato nel 1872 e nel 1880 (con lettere di Cavallotti, Mancini, De Sanctis, Cairoli, Miceli, Baccelli, Zanardelli); l'acquisto della biblioteca di Cesare Correnti (1889); la corrispondenza con De-preris per la pubblicazione del diario del viaggio del 1877 (1886); i rapporti con la Massoneria (1860-1898 con molte lettere di Adriano Lemmi); stadi sulla carboneria del 1878 con precedenti che risalgono alla sentenza contro Annibale Locatelli.
L'ultimo gruppo di documenti è dedicato alla politica estera in generale: Candia, Creta, Romania, Bulgaria, Russia, trattato di commercio con la Spagna e ambasciata a Madrid di Cialdini; ufficiali italiani arruolati in Cina nel 1894; personale del ministero.
Un posto preminente è riservato ai rapporti con la Francia dal 1855 al 1890, con una ricca corrispondenza con amici transalpini tra i quali cito Paul Rigaud, Armand Ruiz, Hippolyte Guillibert, Emile Thomas, Gustave Cluseret, Edouard Clunet, Léonce Dupont, Charles Bessai, Charles Freycinet. Ed ancora fascicoli sulla questione della Savoia e di Nizza (1860-1895), sulla guerra franco-prussiana (in prevalenza giornali), sul progetto di alleanza italo-franco-austriaca (1878), sul monumento a Mac Mahon a Piacenza.
Quanto agli Imperi centrali, accanto a un fascicolo su Oberdan e a quello sulla conferenza operaia di Berlino (1890), ne sono conservati altri con queste intitolazioni: ambasciatore austriaco von Bruck (1888-1897), Trattato di commercio con l'Austria (1887), Bismarck (1887-1898), cessione di palazzo Cantarelli (1887-1890).
Vari ritratti di dignitari etiopici ci conducono al settore africano, con questi fascicoli: Trattato italo-tunisino (1895-1896), Harrar e Zeila (1894-1896), cessione di Dongareta (1896), Germania e Inghilterra in Transwaal (1896) e, più in generale, Politica africana (1878-1896).
Un problema che stava particolarmente a cuore a Crispi era quello dei rapporti Stato-Chiesa. Per questo, a parte i rapporti firmati Giovanni Berthelet che abbracciano gli anni 1878-1901, tutto il resto del fondo è costituito da appunti autografi sull'inviolabilità del Papa, sull'importanza del sentimento religioso, sulle conseguenze diplomatiche della presa di Roma, sulla questione religiosa in Francia, sulla convenzione di settembre, sui rapporti Parigi-Roma.
Finisco col ricordare che al Vittoriano sono conservati i diari di Crispi del 1878, 1881, 1887-1900 e i tanti fogli staccati delle sue note e dei suoi pensieri