Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1980>   pagina <443>
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Libri e periodici
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soltanto segnalare il lavoro compiuto dalla Baldi, specie per quel che concerne l'ambiente culturale mantovano del secondo Settecento nel fervore di meditazioni, ricerche, proposte ecc. suscitate dal movimento illuministico-riformatore di una città che era stata, sotto i Gonzaga, centro culturale e politico di primo ordine. Se dopo il sacco del 1630 e all'inizio della dominazione austriaca (1707) sembrava sempre più lontana l'età di Isabella d'Este o di Guglielmo Gonzaga, è da dire che intorno alla metà del '700 incominciarono a prendere corpo le prime iniziative amministrative e giudiziarie, fiscali, economiche e politiche che dovevano modificare nel profondo le strutture medesime dello Stalo mantovano, come del ducato di Milano a cui venne aggregato per vari decenni (per tale periodo sarà sufficiente rinviare ai lavori di Viventi, Mazzoldi, Vaini ecc.) Mancando tuttavia escluse le pagine del Paccioli nella storia di Mantova, parte letteraria , un disegno complessivo della cul­tura locale relativamente al '700, assai opportuna dunque è venuta l'opera della Baldi che offre veramente un ottimo contributo a questo generale profilo anche se limitatamente all'aspetto filosofico. E l'Accademia, costituita nel 1768, è veramente il fulcro del rinnova­mento auspicato e promosso da Maria Teresa: Divisa nelle quattro facoltà di Filosofia, Matematica, Fisica Sperimentale e Belle Lettere, viene progressivamente estendendo il suo campo di studio grazie all'annessione di una società filarmonica (1769) e all'apertura di una Colonia dei mestieri (1771) suddivisa nelle tre classi di vcstiaria, metallurgica e fabbricatoria , di scuole di ostetricia, idrostatica, idraulica e musica. I suoi membri pos­sono giovarsi dei terreni annessi alle ville ducali della Favorita e del Te per compiere esperimenti di agricoltura, di un gabinetto di macchine, di un museo di storia naturale e di una ricca biblioteca (p. 6), che nel 1780 conta circa 20.000 volumi. Relativamente autonoma anche per le ricche dotazioni, l'Accademia svolge assiduamente i suoi compiti con bandire concorsi, tener pubbliche adunanze, stabilir frequenti rapporti con dotti di altre accademie, stimolar sperimentazioni ecc., da un Iato rispondendo con prontezza alle richieste imperiali di rinnovamento e attivazione culturale, dall'altro facilitando il convergere, sotto il profilo della cultura, di esponenti dei ceti nobiliari o borghesi, del clero e delle istituzioni governative o municipali nell'opera di riforma, suscitata da Maria Teresa e da Giuseppe II; e proprio per superare l'angolazione locale, per iniziare o mantenere contatti con altre accademie, periodici ed eruditi italiani e stranieri, per compiere un'azione di promozione culturale, l'Accademia di Mantova nell'ultimo trentennio del secolo pro­pone una serie di quesiti-concorsi, per le varie classi, che caratterizzano i motivi ispiratori della sua azione, dando corpo ai programmi governativi, definendo il sapere come una struttura unitaria, precisando l'importanza della ce collaborazione tra i dotti ai fini del­l'avanzamento del sapere e della pratica utilità del paese. Per quanto la filosofia, la mate­matica, la fisica sperimentale e le belle lettere siano le scienze madri che raggruppano al loro interno discipline più particolari, la filosofia risulta alla fine il momento unificante di torto il sapere: Nella classe filosofica si possono trattare i più diversi argomenti, dall'educa­zione all'economia, dalla politica alla musica, nella esplicita convinzione che l'oggetto di studio non abbia di per sé un'immediata rilevanza filosofica, bensì che l'acquisti soltanto attraverso le modalità generali con cui viene analizzato [...]. La facoltà filosofica consente pieno diritto di cittadinanza al mondo dei mestieri: accoglie modelli di nuove invenzioni, fa oggetto di attenta considerazione proposte di macchine da utilizzare nell'agricoltura e nelle manifatture per accelerare il processo produttivo. Sulla scia dell'Enciclopedia francese per­segue coscientemente la liberalizzazione e la pubblicazione del lavoro degli artigiani e ritiene che questi fini siano entrambi raggiungibili solo garantendo alle arti una solida impostazione teorica. Le scienze specifiche delle tre classi matematica, fisica e di belle lettere possono anche offrire un valido contriblto alle singole arti che hanno qualche relazione con il loro oggetto di studio. Tuttavia la filosofia è l'unica scienza che ' colla* polìtica tutte le anime e le protegge a vantaggiod ella società Il suo contrabuto, pur essendo mediato, è però generale e rilevante (pp. 13-14). Il che si può verificare agevol­mente se si consultano sia le memorie premiate, o presentate, ai concorsi del 1776 e del '92 (ripetuti rispettivamente due anni più tardi) sui temi: il presente secolo sia stato a ragione chiamato da molti il secolo della filosofia (1776). Se giova più applicarsi a diverse scienze, o l'abbandonarsi a una sola, e qual influenza abbiano questi due metodi nel progresso delle scienza, e nel carattere di chi le coltiva (1972); tali memorie, raccolte nella busta 42 dell'archivio e sinteticamente illustrate dalla Baldi (pp. 213-220), costituiscono un rilevante