Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1980
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pagina
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448
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448 Libri e periodici
hanno necessariamente seguito la stessa evoluzione. Le antiche certezze divengono ipotesi, confronti azzardati divengono sfumati (p. 13).
Proprio per la difficoltà di affrontare lo studio dei problemi europei in vista di un atlante etnografico o di una sintesi generale europea, vai la pena di segnalare le ultime pagine dell'introduzione in cui sono analizzate le comunità (a livello di famiglia, villaggio, gruppo di villaggi), o sono citati gli aspetti che si presentano con maggior insistenza (dal gruppo domestico alla proprietà, dall'azienda agricola alla vita in comune, dalla coesione spirituale alla difesa della comunità, dalla memoria collettiva alle valli come unità geografica o sociale).
RENATO GIUSTI
GIORGIO NEGRBLLI, Al di qua del mito. Diritto storico e difesa nazionale nell'autonomismo della Trieste asburgica (Civiltà del Risorgimento, 16); Udine, Del Bianco, 1979, in 8, pp. 102. L. 5.000.
Se l'approfondimento sulla storia triestina e giuliana dal '700 in avanti favorisce, da qualche anno a questa parte, per merito di Cusin, Valeri, Sestan, Schiffrer, Apih, Cer-vani, Agnelli, Negrelli ecc., una migliore comprensione (rispetto al passato) della complessità di interessi culturali e politici, dell'intreccio di mito, ideologa e storia, della funzione esercitata dalla città nel corso dei due ultimi secoli, è da dire che il presente volume del Negrelli offre un contributo originale allo studio del complesso problema, mentre compie e il tentativo di ricollocare le origini dell'irredentismo triestino nel loro ambiente storico naturale, e perciò non tanto in una discutibile appendice del Risorgimento italiano, quanto piuttosto all'interno dell'ampio movimento delle nazionalità dell'Impero asburgico; nella specifica realtà politica, però, di una città plurinazionale che è il centro dei traffici marittimi della Monarchia e la sede potente di vasti interessi finanziari. È allo stesso tempo il tentativo di proporre una storia dei miti politici attraverso i quali i ceti dirigenti della città hanno trovato, di volta in volta, il modo per assicurarsi la sfera di consenso necessaria a garantirsi nelle loro posizioni di potere: ed è pure il tentativo di mostrare la continua disponibilità di Trieste, durante tutta la sua storia, ad abbeverarsi di miti, spesso nascosti, più o meno abilmente, nell'apparente oggettività del giudizio di ricostruzione storica (pp. 5-6). In particolare, il ripensamento dell'autonomia triestina presenta le caratteristiche ideologiche, le scelte politiche, il a senso della storia di un ceto dirigente che ebbe a detenere posizioni di maggiore responsabilità nell'economia e nella vita politico-sociale della città, ed anche ebbe a condizionare largamente l'interpretazione della storia triestina secondo uno schema non ancora del tutto sostituito, come si propone la ricostruzione del Negrelli, studiando l'elaborazione di un mito: Vautonomia della città, ce Non l'unico dei miti di Trieste, ma certo uno dei più resistenti: non il solo ereditato ed imposto dalle sue classi dirigenti, ma certo tra quelli che più felicemente si combinarono con la diffusa mentalità popolare. Non esclusivo, ma certo elemento centrale nell'ideologia della classe dirigente triestina del periodo asburgico (p. 14). Orca il recupero dell'opera storica del Kandler rammentiamo: G. Cervani, Nazionalità e Stato di diritto per Trieste nel pensiero di Pietro Kandler. Gli inediti del procuratore civico, Udine, Del Bianco, 1976.
RENATO GIUSTI
Cervia. Storia di una civiltà salinaro, a cura dell'Azienda di soggiorno e turismo di Cervia e della Cassa di Risparmio di Ravenna; Bologna, 1980, in 8, pp. 150 S.p.
Proprio per impedire la dispersione di documenti, memorie e testimonianze intorno alla e città del sale , un gruppo di lavoro di Cervia ha raccolto e cercato di studiare documenti, fotografie, dati e un vero patrimonio di conoscenze concernenti alcuni aspetti della civiltà salinara dell'alto Adriatico; dalle origini delle saline, al sistema artigianale di produzione, dalla vegetazione della zona alla fauna ecc., i vari autori (Foschi, Finchi, Lazzari,