Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1980
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pagina
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457
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Libri e periodici
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Chiesa sulla difensiva, dunque, una classe dirigente triestina che comincia a subordinare ed a strumentalizzare a lungo termine i cattolici, ma anche identificazione di questi ultimi, o quanto meno della plebe ignorante e per lo più fanatica , da parte dei liberali con la popolazione slovena, donde, già alla fine degli fmnì sessanta, alcune conseguenze di grande momento che avrebbero pesato massicciamente sulle vicende successive (a Nel solco che si era ormai aperto tra la città italiana ed il territorio sloveno... la gerarchia e l'istituzione ecclesiastica venivano a collocarsi a fianco di quest'ultimo... Essendo ormai in crisi il sistema di alleanza tra Stato e Chiesa ... l'istituzione ecclesiastica veniva ad essere progressivamente emarginata rispetto alla società civile triestina ).
Non a caso è perciò questo il momento in cui la visione tradizionale di tutti i liberali coalizzati contro tutti i cattolici, la a reazione clericale senza differenziazioni, è più vicina alla realtà.
Ma si tratta, per l'appunto, di un momento, subito dopo il quale, e più precisamente nel corso dell'ultimo quarto dell'Ottocento, la crescita generale della coscienza nazionale slovena pone problemi che travalicano il circoscritto ambito diocesano triestino, fedeltà ad una Vienna di Taaffe in cui la Chiesa in quanto tale ha riacquistato tutto l'antico prestigio, politica orientale di Leone XIII in senso austroslavo, tutte cose che la difesa nazionale contro la aggressione slava rifletteva a Trieste in termini concitati ma per lo più municipalistici e non in grado di evadere dalle schermaglie sui formalismi liturgici o dal cauto clericomode-ratismo dell'Amico, il giornale che testimonia la subalternità dei cattolici italiani alle correnti liberalnazionali.
Ad esso si contrappone, ma è destinato ad una sintomatica sconfitta, il programma di giustizia sociale dell'Avvenire, una scissura all'interno del cattolicesimo, lo ripetiamo, esclusivamente italiano, ma in ambito quanto mai modesto ed asfittico, che neppure il vescovo Sterk riesce a superare col suo tentativo e di dare un parallelo avvio, in campo politico-sociale, sia del cattolicesimo italiano che di quello sloveno, sottraendosi pertanto all'ottica della contrapposizione nazionale .
I liberali hanno cosi buon gioco nel presentare i cattolici come antinazionali , preferiscono combatterli ed emarginarli identificandoli con gli slavi ancor più e meglio che non subordinarli, come avrebbero accettato i fiancheggiatori dell 'Amico.
Ed i cattolici non sanno reagire altrimenti se non accentuando il lealismo ortodosso nei confronti di Vienna e la solidarietà nazionale slovena, qualche cosa che corrisponde più o meno direttamente alle intenzioni ed alle finalità degli avversari liberali italiani, anche nel caso clamoroso, nel 1907, del voto cristiano sociale a favore dei candidati socialisti.
L'integrazione dell'istituzione ecclesiastica, tramite la gerarchia innanzitutto, entro la linea di politica nazionale della classe dirigente triestina che si suggella nel 1919 con la nomina del Bartolomasi a vescovo di Trieste non è dunque un colpo di forza dei a liberatori italiani ma l'ultimo inevitabile anello d'una lunga catena di subalternità dei cattolici triestini all'egemonia liberale.
Che a rappresentare le ragioni degli slavi rimanesse massicciamente il loro clero era anche questa una conseguenza coerente che ribadiva una vecchia frattura e ne preannunciava più drammatici aggravamenti.
RAFFAELE COLAPIETRA
ALESSANDRO ROVERI, Camillo Benso di Cavour; Firenze, La Nuova Italia editrice, 1977, in 16, pp. 155. L. 2.500.
H testo qui esaminato fa parte della collana a Strumenti della casa editrice Nuova Italia, la quale attraverso testi interdisciplinari, vuole fornire la base conoscitiva indispensabile per affrontare lo studio di tutte le scienze umane.
Ad illuminarci sulla figura del conte di Cavour è Alessandro Roveri, il quale ha già fornito in opere precedenti alcuni lavori importanti sugli ultimi due secoli di storia italiana. Il saggio di Roveri si compone di tre parti fondamentali e di una introduzione ohe, molto sinteticamente, fa un excursus sulla vita del presidente del Consiglio ribadendo la sua posizione di centralità nei Risorgimento italiano; segue, quindi, la bibliografia che ha lo scopo