Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1980>   pagina <461>
immagine non disponibile

Libri e periodici 461
economica, anticipare somme, accollarsi una parte consistente dei costi dei prosciugamenti. E deve risanare le casse dei consorzi con mutui a basso tasso di interesse e con assegnazioni a fondo perduto (p. 51). Le ricerche analitiche compiute dal Porisini sui libri e registri amministrativi di alcuni archivi privati confermano le tendenze, le difficoltà ed i problemi relativi all'agricoltura ed alle bonifiche in tali anni; problemi che avranno un primo avviò di soluzione attraverso una modifica di orientamento a livello di governo e di legislazione. Accorrendo in aiuto dei proprietari fondiari, il governo della Sinistra dal 1876 in avanti (specie per merito del Baccarini, ministro dei lavori pubblici, ingegnere idraulico di Ra­venna) inizia una politica di intervento dello Stato (opere pubbliche in campo di bonifica, concessione di mutui, finanziamenti pubblici ecc.) che, attuando nuove linee di politica economica, cercherà di attenuare e contrastare la crisi economica in corso, ce Con la promulgazione delle leggi Baccarini del 1882 e con le successive in materia di bonifiche, attraverso prestiti governativi ed esenzioni fiscali, lo Stato appoggia, in maniera aperta e consistente, la grande proprietà fondiaria; l'aiuta a superare le difficoltà connesse allo scoppio della crisi agraria; si sforza di farle ritrovare una fase ascendente di sviluppo; con crediti preferenziali, sovvenzioni, garanzie ecc., concorre a mantenerla sempre più salda­mente al potere [...]. Dal 1876 il governo cerca di rafforzare il settore industriale con tariffe e protezioni doganali, ma si preoccupa di soddisfare anche, nello stesso tempo, le rivendicazioni della grande proprietà terriera. La componente agraria non viene abbando­nata o considerata indipendentemente da quella industriale, ma è unita ad essa da un rap­porto di coesistenza e di solidarietà (p. 78). In tale situazione acquistano per noi partico­lare significato ed importanza i provvedimenti speciali per la bassa padana (Polesine, Ferrarese, Ravenna, bonifica di Burana ecc.), i finanziamenti per le bonifiche, l'erezione di nuovi consorzi idraulici, l'esecuzione delle opere di bonifica integrale ecc.; così che si può affermare che l'intervento dello Stato determina una effettiva accelerazione nelle opere di prosciugamento e bonifica del territorio e nel progressivo miglioramento delle condizioni generali dell'agricoltura.
La valorizzazione poi delle terre prosciugate fino al 1915 al di là dei lamenti padronali per l'insufficienza dei fondi stanziati dal governo è ben esemplificata, per la provincia di Rovigo, le terre di Burana, il basso Ferrarese ecc., dall'autore, il quale mette in risalto il notevole divario tra l'onere sostenuto dai privati, gli enormi vantaggi conse­guiti, il costo dei terreni dopo la bonifica: La partecipazione dello Stato alle spese per le bonifiche nella misura del 75 circa si traduce in una consegna quasi gratuita ai pro­prietari privati di varie decine di migliaia di ettari di terre di alto valore commerciale (p. 128), mentre, soprattutto banche e grandi società capitalistiche che, prima della legge Baccarini, avevano acquistato a bassi prezzi enormi estensioni di terreno paludoso, ven­gono a godere delle erogazioni del governo e ad incamerare cospicue sovvenzioni statati. È da dire inoltre che tali terre, di recente prosciugate, offrivano ai proprietari un altro grosso vantaggio, dato lo scarso onere tributario; toccavano infatti livelli irrisori le imposte erariali e comunali riscosse dallo Stato e dagli enti pubblici locali, sulla base dei vecchi catasti, mentre veniva di continuo rinviata la revisione catastale che avrebbe dovuto regi­strare l'incremento di valore e di produttività delle terre redente determinando il conse­guente aumento delle imposte fondiarie. Se, a seguito della bonifica idraulica ed integrale, nel corso di un cinquantennio viene mutando la struttura fondiaria di larghe zone di alcune provincie padane, per il profondo sconvolgimento della distribuzione dei possessi, il predominio incontrastato delle grandi proprietà, l'abbandono delle forme tradizionali di conduzione ecc., analogamente si compie il processo di trasformazione della struttura agra* ria sia perché le maggiori aziende si danno un assetto moderno (ad es. nel Ferrarese), o perché i terreni di bonifica divengono sovente il centro del progresso agricolo (aumentato del parco-macchine; uso di concimi chimici; costruzione di fabbricati; migliore organizzazione tecnico-amministrativa ecc.), o perché l'abbondante manodopera (forza-lavoro acquistata dal proprietario a basso prezzo) favorisce la diffusione di colture (ad es. la barbabietola da zucchero) che, più tardi, potranno facilitare l'inizio di un processo di industrializzazione. In realtà fino alla prima guerra mondiale non si crea tra agricoltura e industria nei terri-tori di bonifica un'interazione capace di rinforzare entrambe, L'agricoltura viene mante-