Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1980>   pagina <463>
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Libri e periodici 463
UGO SPADONI, Capitalismo industriale e movimento operaio a Livorno e all'isola d'Elba (1880-1913) (Biblioteca di storia toscana moderna e contemporanea. Studi e docu­menti, 21); Firenze, Olschki, 1979, in 8, pp. 1X458. S.p.
Neil analisi dei temi locali non è davvero facile conservare comunque una linea misurata e piuttosto alta è la passibilità di cadere nel deteriore campanilismo e nella soprav­valutazione critica degli avvenimenti. In questo ponderoso volume, tra l'altro tipografica­mente assai ben riuscito, Ugo Spadoni riesce quasi sempre a trovare la via equilibrata e mostra, salvo alcuni casi in cui cade in un'esposizione politicizzata, la capacità di inserire con efficacia la realtà livornese o elbana nel quadro generale della nazione. Viene utilizzato spesso e sempre a proposito il testo di Are (Economia e politica nell'Italia liberale (1890 1915)), davvero indispensabile per comprendere nel giusto senso il processo di sviluppo economico dell'Italia unitaria. Nella premessa Spadoni, offrendo una prova della sua accorta impostazione, ha avvertito che quando si affrontano questioni di storia locale non si può non avere l'aspirazione (o l'ambizione) di portare un contributo, pur modesto che sia, alla storia con la s maiuscola, anche se questa contrapposizione è in genere respinta dalla storio­grafia contemporanea .
Con una fedeltà, che, sia chiaro dal mio angolo visuale, ritengo essere alla prova dei fatti più scarsa, sempre nelle pagine iniziali, l'A. ha anticipato l'impegno ad andare al di là di certi schemi interpretativi (a mio avviso riduttivi e deformanti), ancora presenti in una parte della storiografìa marxista (o piuttosto pseudo-marxista), per la quale vige il presupposto che la storia del capitalismo e dei ceti borghesi sia solo un succedersi di ' er­rori ' e di ' trasformismi - e quella del movimento operaio una serie di * occasioni man* cate '. A questa tendenza, in verità in declino in questi ultimi anni, ho cercato di reagire (ed evidentemente non so se e fino a che punto ci sono riuscito) mettendo in evidenza la concretezza e l'intelligenza dei fatti ed insistendo anche su aspetti talvolta ritenuti di secondaria importanza .
Suscita, tanto per citare un esempio, una non trascurabile perplessità la conclusione del lavoro, secondo la quale il governo Salandra, succeduto nel marzo del 1914 a quello dimissionario, retto da Giolitti, è visto segnare e di fatto una svòlta storica: nel conflitto mondiale capitalismo industriale e movimento operaio si confronteranno in una situazione politica ed economica sostanzialmente diversa . Non sarebbe stata davvero superflua, dopo un'asserzione cosi perentoria e impegnativa, una spiegazione, che mettesse in evidenza in forma più diffusa e convincente la concretezza e l'intelligenza dei fatti . D'accordo la fase storica era di vivissima transizione e di innegabile, incredibile fluidità, ma i termini della svolta appaiono, da anni e non solo a chi scrive, diversi, assai più aperti e assai più numerosi rispetto a quelli indicati da Spadoni.
VINCENZO PACIFICI
Istituzioni e metodi politici dell'età giólittiana. Atti del convegno nazionale, Cuneo, 11-12 novembre 1978, a cura di ALDO A. MOLA; Torino, Centro Studi Piemontesi (Ca de studi piemontèis), 1979, in 8, pp. XV1-308. S.p.
Con misurato tono polemico, recentemente, Emilia Morelli si è chiesto il motivo per eui si vuole tanto spesso far passare per storia quella che potrebbe avere un valore mag­giore se si ammettesse chiaramente che si tratta di polemica politica . Tra le figure sto­riche, alle quali più felicemente può riferirsi il discorso, è senza dubbio Giovanni Giolitti. Al riparo, sia detto subito, del giusto ammonimento della Morelli, appaiono gli Atti del­l'importante convegno cuneense, pubblicati, con lodevole rapidità, a soli sette mesi dallo svolgimento della manifestazione. I contributi risultano quasi tutti attenti e misurati, il tono non è, se non occasionalmente, enfatico o politicizzato. Si può affermare quindi che in larghissima misura sono stati conseguiti gli obiettivi prefissi dal comitato organizzatore: