Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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Vita dell'Istituto
evidenziato come il Desmoulins aveva contribuito e vivamente, all'abbrivio della grande rivoluzione, e come fu giustiziato per aver protestato contro i suoi eccessi. L'ambiance del Terrore e le ultime ore del povero Camillo sono state tratteggiate con vivezza di tinte e di cultura, con icastici dettagli, per concludere che egli pagò con la vita il suo eudomenismo e la sua illusione di giungere ad una società perfetta. Illusione sempre pericolosa;
la conferenza in Alessandria, in giugno, del Consigliere del Comitato, dr. Adriano Gbiron, sulla oc Lotta di tendenze nella sinistra democratica italiana alla metà deii'800 . U dr. Gbiron s'è mosso con molto acume, felice sintesi ed obiettività su un argomento su cui spesso s'è scritto, con intenti agiografici o denigratori, ma comunque di parte.
Sono in calendario, sempre nell'80 tre conferenze.
Una del citato dr. Bòzzola, al 20 ottobre, in Asti, nel salone della Biblioteca Consortile, su Amédée Achard, giornalista distratto , nel quadro della 2* guerra d'indipendenza; una conferenza del Sodo dr. Aldo Guercio, in dicembre, in Alessandria, su Le rivolte dei contadini piemontesi alla fine del XVIII secolo ; una conferenza dell'avv. Rodolfo Prosio, già 1 Presidente del Tribunale di Torino, in Asti, e Socio presso la Biblioteca Consortile succitata, sul giornalismo astigiano e alessandrino nel periodo risorgimentale.
Per il 1981 sono in pectore conferenze in Asti, ed Alessandria, dell'on. prof. Giovanni Sisto, del Nunzio Apostolico Giovanni Ferrofino, del prof. Aldo Garosci, dell'on. Angelo Armella, dell'on. Pier Luigi Romita, del prof. Luciano Guerci. Tutti Soci dell'Istituto.
Si assume per più significativa manifestazione dell'anno 1980 un Convegno sulla gastronomia e usi alimentari nel secolo XIX. Esso si terrà in Alessandria, il 29 novembre p.v. Il Convegno dovrebbe vedere un a assemblaggio di relatori di primo piano, che daranno un indirizzo sicuramente culturale, ad un argomento ritenuto a torto banale, oc a gran dispitto degli addetti ai lavori. Si pensa che uno sguardo retrospettivo agli usi in cibi e bevande nei vari Stati preunitari e nelle varie classi sociali, allora così differenziate, non mancherà di destare interesse.
Si conta di pubblicare in epitome quanto vena detto, ed in appendice, un largo cenno alle conferenze tenute nell'anno '80, seguito dall'elenco dei Soci. Il Convegno ha avuto l'appoggio della Regione Piemonte, e delle Casse di Risparmio di Asti, Alessandria e Tortona.
L'anno 1980 ha visto le dimissioni di qualche Socio, e la morte del fedelissimo Sodale dr. Domenico Boratto, d'Alessandria, integerrima figura di vecchio stampo, d'antica onestà e gentilezza. V'è stata l'iscrizione di qualche nuovo Socio, a cui porgiamo il più cordiale benvenuto.
Notata la scarsa presenza numerica tra gli associati delle Scuole e dei professori, tra cui, per contro si annovera un piccolo drappello di docenti universitari,
Emilio Spallicci
AVELLINO. L'attività del Comitato Irpino, affidato alla gestione commissariale del prof. Francesco Barra, è stata quanto mai ridotta a causa dell'assoluta carenza di mezzi finanziari. È completamente mancato, infatti, ogni sostegno degli Enti pubblici della provincia per lo svolgimento delle programmate attività culturali.
In tale situazione di quasi completa paralisi, il Comitato ha dovuto per forza di cose limitare il suo ruolo a quello di presenza e voce critica, intervenendo pubblicamente tutte le volte che gli interessi della cultura venissero minacciati. Di questa azione qui si ricorda soltanto l'episodio maggiore e più significativo. Nell'ottobre 1977, dinante la sessione avellinese del Convegno internazionale di studi su Francesco De Sanctis e il realismo , venne infatti annunziata dalle autorità responsabili l'intitolazione della Biblioteca provinciale di Avellino a Francesco De Sanctis. Si era però dimenticalo, diciamo eoa, che la Biblioteca era già intitolata ai nomi del suo fondatore, il patriota Scipione Capone (1825-1904), e di suo figlio Giulio (1863-1982), esponenti entrambi della migliore e più degna tradizione risorgimentale irpina. La decisa azione di denuncia in tutte le sedi esercitate dal Comitato valse però alla fine a far desistere dall'inconsiderato proposito.