Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1980>   pagina <490>
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Vita dell'Istituto
dr. Marnano Brignoli, nella sua qualilà di Vice Presidente della Società Solferino e S. Martino, anche a nome del Presidente Ambasciatore conte Giusti del Giardino, ha illu­strato ai Consoci le orìgini e le finalità del benemerito sodalizio.
Mandano Brignoli
PERUGIA. Nei limiti delle sue possibilità e sono tanto scarse... il Comitato cerca di muoversi. Direttamente e indirettamente, attraverso alcuni membri, ha contribuito alla realizzazione dell'incontro di studio dedicato al vescovo di Perugia Pccci, che aveva come obiettivo primario quello di affrontare il problema dei rapporti fra la Chiesa e la società civile nel Risorgimento. Adesso sta collaborando alla realizzazione di un convegno su a Annibale Vecchi e la democrazia umbra , in occasione del centenario della morte del patriota mazziniano. Ci si metterà in contatto con il presidente di Terni per un amplia* mento di partecipazione nell'ambito regionale.
Fiorella Bartoccini
PIACENZA. A seguito di due finanziamenti ottenuti dalla Regione, abbiamo in programma un corso di aggiornamento per studenti e un corso per insegnanti (suddiviso in tre sezioni: insegnanti delle elementari, delle medie e delle superiori) sulla storia locale del Risorgimento. Questo, a parte la normale seduta di studi storici.
Attivo è sempre il nostro interessamento per la riapertura del Museo del Risorgimento a Palazzo Farnese, sempre rimandata per la permanente indisponibilità dei locali.
Corrado Sforza Fogliani
RAVENNA. Questa breve relazione sarà inevitabilmente un'autocritica o una de­nuncia di circostanze e motivazioni, nel tentativo di giustificare il poco o il niente che ab­biamo fatto.
H poco è anche il facile, poiché aiutati dalla provvidenza che tempestivamente ci informava sull'attività di altri, enti culturali, abbiamo aderito o partecipato a convegni o conferenze che svolgevano un tema confinante con casa nostra.
Possiamo però aggiungere che nel decorso anno è stata tuttora viva l'attività culturale di nostri soci dediti a studi sull'Ottocento e sui primi decenni del Novecento, non senza profitto per ima più obiettiva conoscenza e valorizzazione del nostro Risorgimento. E non facciamo i nomi di questi studiosi, perché si dovrebbe aggiungere qualche cenno biblio­grafico cioè un fuori-tema, e perché eventuali omissioni sarebbero un guaio.
Quanto all'iscrizione di nuovi soci, siamo vacillanti sul solito segnale di guardia. Del resto come introdursi presso i giovani studenti, se la quasi totalità dei docenti di storia non conoscono l'Istituto e tanto meno la .Rassegna? Inoltre quale posto potrebbe avere ufficialmente e di fatto una storia conosciuta nella sua realtà umana e patriottica, nei suoi sacrifici eroici, nelle sue idealità, in funzioni educative, che dica ai giovani che, oltre alle bandierine che si fanno vive come farfalle decorative in occasione di gare sportive interna­zionali, c'è anche il tricolore nato nel clima di una grande rivoluzione, simbolo di nazio­nalità, di libertà, di indipendenza e di vittorie, fino a Vittorio Veneto?
Ma riprendiamo la relazione; e qui <c incomincian le dolenti note a farsi sentire, poiché dobbiamo riferire sui due Musei del Risorgimento che per la loro ubicazione dovreb­bero essere di esempio per gli altri musei della provincia. Diamo dunque il primo posto a Ravenna, alla città che fu garibaldina nelle più trepidanti giornate risorgimentali, custode oggi di cimeli che fanno particolare testimonianza di quel periodo, e che da anni sono rifu-