Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1980>   pagina <494>
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Vita dell'Istituto
festa del reggimento, i cui reduci si ritrovano a convegno, alla presenza delle autorità civili e militari, l'esposizione è stata inaugurata.
Per le due esposizioni sono stati compilati dal Comitato i due cataloghi provvisori illustrati, il primo a spese del comune il secondo donato dal presidente del 55.
Da ultimo si riferisce l'avanzato stato di preparazione di un ciclo di incontri cultu­rali aperti al pubblico che dovrebbe iniziarsi il prossimo 19. Ma di esso e dei suoi risultati, da chi tocca si dirà in futuro.
Giovanni Netto
VARESE. - Mi è caro comunicare che il Comitato durante il 1980 ha notevol­mente allargato la sua base acquistando numerosi nuovi soci.
Si sono svolte alcune riunioni miranti a promuovere un nuovo interesse dell'ambiente locale ad alcune questioni di storiografìa risorgimentale nelle quali Varese si trova più direttamente coinvolta.
Si sta di questi tempi elaborando un programma per la riattivazione del Museo <c Gari­baldino e si sta studiando l'opportunità di organizzare un convegno internazionale in vista anche delle celebrazioni del 1982.
lodgi Zanni
VERCELLI. - Domenica 28 settembre 1980 è stato celebrato in Vercelli il 150 An­nuale dell'ingresso nella nostra città delle Suore della Carità per opera di Santa Giovanna Antida Toureti, alla presenza delle autorità religiose e civili, di numeroso pubblico tra cui spiccavano i soci vercellesi dell'Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, oratore ufficiale il nostro Socio dott. Giovanni Rosso, che ha tracciato la panoramica storica della presenza delle Suore della Carità nel campo dell'assistenza ai malati, dell'istruzione del­l'infanzia e della fanciullezza. Si è particolarmente soffermato sull'assistenza prodigata dalle Suore ai feriti delle campagne del nostro Risorgimento a principiare dall'agosto 1848, dopo il 23 marzo 1849 e dopo la battaglia di Palestro, Vinzaglio e Confienza (30 e 31 maggio 1859).
Valendosi, abbondantemente, di documenti inediti di Archivio, il dott. Giovanni Rosso ha delineato un quadro veramente impressionante dell'afflusso nei quattro ospedali mili­tari di Vercelli (Sant'Andrea, Carmini, Seminario, Lazzaretto) dei feriti e degli ammalati, quando in seguito alla sconfìtta di Custoza l'esercito sardo dalla Lombardia ripiegò oltre il Ticino e la Sesia su Vercelli e paesi limitrofi. Dovendo far fronte a necessità ed esigenze sanitarie ed assistenziali capitate all'improvviso, in seguito alla predetta sconfitta (25 luglio 1848) e alla conseguente ritirata delle nostre truppe, autorità e popolazione, di ogni ceto e di ogni età, si fecero in quattro per essere patriotticamente all'altezza della situazione. Le Suore della Carità primeggiarono nel dare l'esempio della loro abnegazione al capezzale dei feriti, degli infermi e degli spossati dalle lunghe marcie.
Le gare di abnegazione e dì sacrificio si intensificano ancora in grado maggiore nella infausta campagna dei 1849 (Novara, 23 marzo). Alle cure dei feriti si aggiunsero l'ospita­lità e l'approvvigionamento dati alle Milizie della Legione Lombardia di stanza a Vercelli e dintorni, al comando del generale Girolamo Ramorino. Un altro documento inedito fu prodotto dal dott. Rosso, riguardante una lettera del Ministero dell'Interno del Governo Sardo, a firma del Conte di Cavour - Torino 24 dicembre 1858 - Avendo appreso dall'Arci­vescovo di Vercelli, Alessandro D'Angennes, che la Vicaria Superiora delle Suore della Carità, da poco tempo giunta a Vercelli da Napoli sede della Casa Madre delle Suore sud­dette, aveva manifestato il proposito di trasferire da Vercelli a Napoli un gruppo di suore, il Cavour espresse con tono perentorio, il suo disappunto. Ed ebbe causa vinta. Le suore rimasero a Vercelli e l'anno dopo, nella Campagna del 1859, prestarono opera provviden­ziale ai feriti dei due eserciti sardo e francese in seguito alle sanguinose giornate del 30 e 31 maggio, al fiume Sesia, presso Palestro.
Giorgio Berzero