Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1980
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Vita dell'Istituto
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ANCONA. - Nell'idea di una stretta unità tra 700 e 800 (nessun secolo l'un contro l'altro armato), il Comitato ha organizzato presso l'Archivio di Stato una tavola rotonda sul tema a Alle origini del Risorgimento anconitano: la lezione del Settecento . Oltre al presidente prof. Werther Angelini, sono intervenuti il prof. Francesco Bonasera, docente di Geografia all'Università di Palermo, il dott. Filippo Giochi, il dott. Alessandro Mordenti, direttore dell'Archivio di Stato, ed il prof. Gilberto Piccinini, segretario dello slesso Comitato. Ha inoltre portato il suo saluto, in rappresentanza dell'Accademia marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti il sen. prof. Alfredo Trifogli, ispiratore di quel convegno di studi, realizzato soprattutto per la presenza dell'Istituto per la storia del Risorgimento ad Ancona nel 1960 per le celebrazioni dei I centenario dell'Unità d'Italia, il quale avvenimento rappresenta tuttora, come è stato ricordato più volte dagli intervenuti, un punto di riferimento per lo studio del Risorgimento marchigiano.
Nell'introdurre i lavori il prof. Angelini ha fatto notare come la nascita di una coscienza nazionale insieme all'orgoglio mercantile, si possono far risalire al primo 700, quando la proficua azione di una fervida quanto ricca comunità ebraica e la partecipazione al più largo recupero civile della comunità da parte del vescovo Lambertini portano alla concessione della franchigia portuale e confermano l'aspirazione a un assiduo colloquio con il resto d'Italia e adeguano allo strumento di ricchezza che è il porto franco alcuni sottostrumenti, cioè le lettere di cambio e le assicurazioni marittime, le quali, come ha precisato il prof. Piccinini sebbene talora discusse dall'autorità pontificia favoriscono gli scambi e l'incremento dell'operosità dello scalo anconetano. Ma già nei primi anni del 700, sotto il pontificato del papa marchigiano Clemente XI, la politica papale si è dimostrata più attenta agli interessi dell'economia delle Marche; in quel periodo si apre la rotabile oc Clementina lungo la valle dell'Esine Sull'importanza di questa via di comunicazione, vera infrastruttura commerciale, si è soffermato il prof. Bonasera, evidenziando la facilitazione dei collegamenti di Ancona con Roma, mediante l'innesto con la via Flaminia, e con l'immediato entroterra anconetano, in ordine specialmente al trasporto dei cereali da Jesi.
La prosperità economica e le aspirazioni alla libertà e ad una maggiore giustizia sociale del vivace elemento ebraico se anche non producono un valido centro culturale in Ancona, tuttavia, come ha fatto notare il dott. Mordenti, generano dei sommovimenti di coscienza civile e di consapevolezza ideologica, le cui positive ripercussioni si hanno anche nel ristretto mondo aristocratico, con l'adesione di alcuni cadetti alle idee democratiche, e a tale proposito il dott. Giochi ha citato il comportamento delle famiglie Camerata e Ferretti, nei riguardi della collettività cittadina durante la vicenda bonapartistica del 1797-98 e ancora nella difesa della città d'Ancona negli assedi del 1799 e del 1849.
La complessa, e anche contraddittoria, ma non infruttuosa, realtà storica del 700 è apparsa dal vivo dibattito che è seguito, al quale hanno dato un loro contributo il dott. Girolamo Valenza, presidente del circolo culturale J. J. Maritain di Ancona, il sodo Sandro Sebastianelli, il dott. Giuseppe Baroni, vicepresidente del Comitato, e il giovane studioso Marcello Tenti.
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PIACENZA. - Domenica 26 ottobre u.s. si è svolta la cerimonia della consegna a Giuseppe Salvatore Manfredi del volume in suo onore. Ne diamo il resoconto dalla Libertà del 27 ottobre.
a Nella mattinata di ieri nella sede della Famiglia Piasinteina, si è svolta la cerimonia ufficiale in onore del conte dott. Giuseppe Salvatore Manfredi, presidente onorario del comitato piacentino dell'Istituto per la storia del Risorgimento. L'occasione è stata fornita dalla presentazione di un volume costituito da una miscellanea di studi avente come argomento appunto il periodo storico relativo all'epoca risorgimentale.
L'incontro, nonostante avesse una motivazione celebrativa, ha avuto un'impostazione complessivamente culturale e questo per merito dei relatori, due nomi prestigiosi della storiografia italiana, la prof. Emilia Morelli e il prof. Alberto Ghisalberti, rispettivamente