Rassegna storica del Risorgimento
ASBURGO RANIERI GIUSEPPE (D'); MARIA LUIGIA D'ASBURGO-LORENA, I
anno
<
1981
>
pagina
<
6
>
6
Marcella Pincherle
la sua piena soddisfazione. Il consiglio di Ranieri e ciò dimostra il relativo pessimismo con il quale egli guarda alla situazione del ducato parmense e forse a quello di tutta l'Italia settentrionale u> è, però, ora quello di rimanere in città solo se il contagio rivoluzionario non si fosse esteso dal Parmense alla campagna intorno a Piacenza. Nel caso in cui le truppe austriache fossero riuscite a conservare solamente il controllo di Piacenza ma non quello della pianura circostante, egli suggerisce a Maria Luigia di abbandonare la città e di recarsi a Milano. Ranieri appare preoccupato soprattutto dell'impossibilità di rafforzare la guarnigione di Piacenza, tanto da prospettare a Maria Luigia in un'altra lettera la possibilità di lasciare comunque il suo rifugio padano e di recarsi nel più sicuro Lombardo-Veneto, subito dopo avere dato una prima organizzazione al governo piacentino, anche se la campagna e i centri minori avessero resistito alla pressione rivoluzionaria.14) Due altri motivi di un certo rilievo compaiono nelle lettere del 19 febbraio. L'arciduca condanna anzitutto con parole molto aspre il comportamento di Werklein, il quale non accetta di scomparire e tenta disperatamente di difendere il suo operato passato e il suo prestigio personale, nella speranza di salvare anche il suo futuro politico.15) Ranieri assicura inoltre Maria Luigia di avere impartito, seguendo una sua richiesta, al colonnello Bittner l'ordine di esercitare una supervisione sul servizio di polizia di Piacenza. H dettaglio è di un certo interesse perché conferma che Maria Luigia, così aliena come avremo modo di vedere tra poco dall'impiegare funzionari stranieri nell'amministrazione dello Stato, era invece incline, nonostante le resistenze locali, ad affidare ad un elemento lombardo-veneto il compito di coordinare e guidare la polizia ducale.16)
l3) Sullo spirito pubblico a Piacenza nelle giornate immediatamente successive all'arrivo di Maria Luigia vengono ricevute a Milano, pochi giorni dopo la lettera di Ranieri alla quale facciamo riferimento, notizie poco tranquillizzanti. Nel rapporto inviato da Piacenza, il 23 febbraio 1831, da un confidente al direttore di polizia di Milano Torresani (e da questi inoltrato a Hartig) si afferma che nella città padana vi era un diffusa ostilità verso i parmigiani venuti al seguito di Maria Luigia, e in particolare verso Mistrali e Cornacchia (questo rapporto era stato preceduto da un rapporto dello stesso confidente da Parma, in data 16 febbraio). Notìzie sulle critiche a Mistrali e Cornacchia, attinte da una fonte diversa ritornano in un rapporto di Torresani a Hartig del 28 febbraio. Il governo di Milano riceve invece un quadro molto rassicurante della situazione piacentina da Richcr, che il 26 febbraio invia un rapporto in tal senso a Hartig. Per tutto si veda A.S.M., Presidenza di Governo, Atti Riservati, b. 145.
'*) Lettera del 19 febbraio 1831. (È la seconda lettera scritta in tale data).
*5) Per tutto questo atteggiamento di Werklein si vedano in particolare GRAZIANO PAOLO CLERICI, Noteretle di Storia Parmense, LI, Autodifesa del barone austriaco Giuseppe Werklein, in A.S.P.P., 1922, pp. 133-145; MASNOVO, l moti del '31, cit., pp. 26-29; e i documenti di Werklein pubblicati in SALATA, Maria Luigia, cit., pp. 372-378 e 382-384.
16) Si veda in particolare quanto, sulle intenzioni di Maria Luigia a proposito del servizio di polizia e le reazioni degli ambienti parmensi, riferirà a Hartig Giulio Pagani, nel rapporto del 14 giugno 1831, in A.S.M., Presidenza di Governo, Atti Riservati, b. 150 (sull'operato a Parma di Pagani, al quale avremo occasione di riaccenare, cfr. OMERO MASNOVO, La missione a Parma del Consigliere di Governo doti. Giulio Pagani (10 aprile-25 agosto 1831), in A.S.P.P., 1933, pp. 111-154, da integrarsi con il cenno di SALATA, Maria Luigia, cit., pp. 278-279).
Sul diverso atteggiamento tenuto da Maria Luigia sui problemi della guida del servizio di polizia e della conduzione dell'amministrazione dello Stato v. ancora SALATA, op. cit., pp. 243 e 292, n. 129.