Rassegna storica del Risorgimento
ASBURGO RANIERI GIUSEPPE (D'); MARIA LUIGIA D'ASBURGO-LORENA, I
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Marcella Pincherle
congegnati e adatti alla difficile congiuntura che il paese sta attraversando: sono equi, non oppressivi e facilmente applicabili. Essi rispondono fondati come sono sulla riduzione delle spese e sul reperimento di alcune nuove fonti di entrata a quelle esigenze di equilibrio tra le entrate e le uscite, che costituiscono l'unico fondamento possibile di una sana politica finanziaria. Alla sistemazione finanziaria è legato anche il problema della liquidazione delle vecchie pendenze: Ranieri non solo vuole rinforzare Maria Luigia nella sua intenzione di non contrarre nuovi prestiti, ma le raccomanda anzi di pagare a Giacomo Mirabaud, il banchiere legato ai Rotschild residente a Milano, le rate di scadenza del vecchio prestito, senza lasciarsi coinvolgere in nuovi prestiti. L'arciduca teme che Mirabaud stia conducendo un intrigo finanziario-politico, forse di concerto con Werklein,41) di modo che per Maria Luigia la continuazione di legami con lui potrebbe essere piena di pericoli.
Al problema finanziario si collega quello della gestione della casa ducale: Maria Luigia si è rivolta a Ranieri per farsi assegnare un funzionario della corte milanese, che fosse in grado di dare corso e applicare incisivamente le economie decise dalla sovrana. La duchessa di Parma ha fatto anche un nome nella sua richiesta a Ranieri, quello del conte Meraviglia, ciambellano presso la corte vicereale di Milano.42) Nella sua risposta l'arciduca scarta il nome proposto dalla nipote, perché Meraviglia gli appare privo delle doti di capacità e di energia, richieste per guidare la corte ducale in un momento particolarmente delicato e di grande trasformazione.43) Suggerisce invece, in alternativa a quello di Meraviglia, i nomi di tre persone che egli considera all'altezza dell'impegnativo compito: il barone Mareschal, il general-maggiore conte Wratislaw e il governatore di Moravia e Slesia conte Inzaghi. I nomi proposti, in particolare quello di
tutto alle misure che sfoceranno nei decreti sovrani del 23 e 26 marzo 1831. Il primo oc sotto alcune eccezioni impone il decimo sulle tasse delle contribuzioni indirette, e sulla prediale del 1831 , il secondo assoggetta insino a nuovo ordine alla ritenzione di un decimo a prò dello Stato gli stipendi e le pensioni maggiori di lire nuove 600 . Cfr. Raccolta delle Leggi, Anno 1831, Semestre I, n. 63, pp. 112-113, e n. 72, pp. 128-129.
**) Dal foglio di conferenza dell'8 e 9 aprile 1831, in A.S.P., Segreteria di Gabinetto, Atti Sovrani, b. 16, risulta la decisione di inviare una staffetta a Milano da Mirabaud, per interpellarlo sulle condizioni di pagamento delle rate del prestito.
41) L'ipotesi di un intrigo finanziario-politico di Werklein contro Maria Luigia, questa volta condotto, secondo la supposizione di Ranieri, d'intesa con il fermiere-generale barone Testa, ritorna nella sua lettera a Maria Luigia del 2 aprile.
425 II nome del conte Meraviglia ricorre nelle lettere di Maria Luigia all'imperatore del 28 marzo e del 21 maggio 1831, pubblicate in SALATA, Maria Luigia, cit., pp. 314*315 e 316-317. (Nella prima di queste due lettere si prospetta l'ipotesi di una destinazione di Meraviglia a Parma, nella seconda si comunica che tale possibilità è sfumata).
43> Lettera del 2 aprile 1831. Alla questione della richiesta da parte di Maria Luigia di un funzionario austriaco per la propria casa ducale è dedicato il rapporto n. 17 A del 31 marzo di Mareschal a Metter nidi. In esso l'inviato del cancelliere menziona anche quanto dettogli da Ranieri sull'inidoneità di Meraviglia a un compito tanto delicato. Cfr. PEDROTTI, La missione del barone Marschall, cit., pp. 87-89.
W Al problema della scelta della persona a cui dare la direzione della corte parmense accenna SALATA, Maria Luigia, cit., p. 282, che oltre ai nomi di Mareschal, Inzaghi e Wratislaw, fa quelli del conte di Colloredo e di Carlo di Bombelles, quest'ultimo per ora sgradito a Maria Luigia. La questione si risolverà soltanto il 18 settembre 1831 con la nomina a Maggiordomo maggiore di Mareschal, che non avrà però la possibilità di svolgere con continuila il suo impegno presso la corte ducale. Maria Luigia esprimerà comunque al padre la sua gratitudine per la scelta di Mareschal in una lettera del 16 set-