Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI VINCENZO; MAZZINI GIUSEPPE
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1981
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46
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Vincenzo G. Pacifici
Crispi di presentare alla Camera rindirìzzo per Io sgombro di Roma >, già diffuso in centinaia di copie nell'Italia settentrionale.Xì Nello stesso periodo, con ammirazione, riassume nell'articolo Passato, presente e avvenire possibile del 1 marzo la pericolosa opera organizzativa dell'impresa, svolta da Crispi, che trattato poi ingratamente e calunniato senza pudore dai cavouriani, avea due volte, a rischio di vita, viaggiato nell'isola, a suscitarvi gli spiriti e combattervi i separatisti ,21)
Ad aprile Mazzini esclude assolutamente iniziative insurrezionali nel Mezzogiorno, pur rimproverando al governo una condotta tale da giustificare, scusare almeno, ogni desiderio il più ardito . La situazione nell'Italia meridionale anche da Londra sembrava grave ed era stato un errore seguire Garibaldi e gli altri ed ora si doveva bevere tutto il calice amaro . Secondo Mazzini, ciò prova per l'avvenire che la Monarchia non è fatta per noi, se vogliamo almeno esser liberi e d'altro canto è motivo ulteriore per convincere che ad essere sbagliata è la via dell'unità attraverso la monarchia e non l'ideale in sé, sul quale bisogna insistere comunque. 2>
Pochi giorni dopo questo rilevante scritto, rivolto a Crispi, il genovese accenna ad una sorta di smarrimento, non intendendo 2> gli interventi parlamentari di Bixio e Crispi, nei quali, nonostante gli attacchi e le polemiche vivaci con il governo per l'atteggiamento tenuto nei confronti dell'esercito meridionale, essi, contraddicendosi agli occhi di Mazzini, avevano invocato concordia e conciliazione.23)
Mazzini, comunque, continua ad ammettere la presenza nell'assemblea dei suoi fedeli, che vuole più forti e rappresentativi e che esorta al rispetto delle leggi. In altra significativa lettera a Crispi, il 3 giugno del 1861, sottolinea la necessità di una stretta unità di intenti e condanna le azioni personali improduttive e dispersive, così caratteristiche dell'azione parlamentare dell'opposizione. Quest'atteggiamento deteriore aveva provocato il fatto strano, indecoroso, d'una sessione del primo Parlamento Italiano senza un solo serio e solenne dibattimento sulla questione Romana sulla Veneta sull'Armamento Nazionale sul suffragio sulla necessità d'un Patto Nazionale sostituito allo Statuto Piemontese uniche questioni che importino ora al paese . A Mazzini preme essenzialmente insistere su quelli che ritiene i difetti ed i ritardi della sua parte, tanto che non accenna, neanche per eventualmente attaccarle, alle iniziative governative, e censura, ricordate l'amicizia e le esperienze comuni, lo stesso Crispi, cui si rivolgeva quasi come al capo ideale dell'opposizione democratica . **>
2) A.C.S., Carte Crispi, Archivio di Stato di Palermo, fase. 114/X. * S.E.I., voi. LXIV, p. 258.
22) S.E.I., voi. LXXI, pp. 106-107. La stessa lettera è stata pubblicata con la data posticipata di tre anni esatti in Appendice, voi, VI, pp. 276-278. Il tono e l'indicazione degli avvenimenti stessi, però, fanno ritenere più certa e sicura la prima datazione.
V. anche E. PASSERIN D'ENTRÈVES, L'ultima battaglia politica di Cavour, Torino, 1956, pp. 240-241.
23) SM.L, Appendice, voi. VI, pp. 158-159; ATTI PARLAMENTARI (d'ora in avanti, A.P.), Camera, legai. Vili, sess. 1861, Discussioni, voi. I, pp. 599-602; P. CRISPI, Discorsi parlamentari, cit., voi. I, p. 20.
Sull'argomento Mazzini intervenne con un articolo su L'Unione Italiana del 16 giugno, ora in S.L, voi. LXIX, pp. 233-243.
24) E. PASSERIN D'ENTRÈVES, op. cit., p. 242.