Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI VINCENZO; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1981>   pagina <54>
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Vincenzo G. Pacifici
mento di Minghetti e di altri 55 deputati, in cui, valutato positivamente l'operato dell'esecutivo, si confida nella più ferma difesa delle prerogative della Corona e del Parlamento.59*
Crispi insiste sulla richiesta di un'inchiesta, che accertasse la condotta del potere esecutivo anteriormente e durante i casi di Sarnico e Palazzolo , ma la richiesta è respinta con una votazione per alzata e seduta . Q>
Le ultime battute del dibattito vedono una rinnovata polemica tra Bixio e Crispi: il primo lamenta nel secondo, ferme l'ammirazione e la stima per un uomo veramente superiore , l' esagerato amor proprio e nella vicenda legata a Sarnico poco patriottismo mentre il secondo respinge l'accusa, soste­nendo che non intende ricevere lezioni di patriottismo .61)
Crispi rimane piuttosto colpito dall'atteggiamento di Bixio, atteggiamento che censura aspramente in una lettera a Garibaldi del 7 giugno.62) H dissidio torna ad affacciarsi in una forma ancora più violenta nella seduta del 29 dello stesso mese.
Bixio attacca frontalmente Crispi per la pesantezza delle critiche, dopo l'ab­bandono deciso, appunto, da Bixio e da altri, che lo hanno lasciato con tutti i suoi risentimenti personali , passando ad appoggiare la maggioranza. L'impe­tuoso deputato genovese aggiunge queste gravi parole: L'onorevole Crispi è un buon patriota, è un uomo che ha fatto il suo dovere, e lo farà molte altre volte ancora; ma quando parla, io lo dico francamente, non si sa mai se dice o non la verità. Ha dell'abilità, ma qualche volta fa anche della fantasmagoria, e, in verità, io non capisco troppo segnatamente in questi ultimi tempi la condotta dell'onorevole Crispi. Chiude poi il riferimento, precisando che erano stati gli ultimi discorsi a farlo decidere per il distacco definitivo di campo.
Nell'estate, a conclusione di una sessione di lavori parlamentari non certo tranquilli, Crispi, dietro invito del marchese Pepoli, effettua il viaggio a Londra, programmato da tempo per studiare nell'interesse del paese la legislazione economica della Gran Bretagna .w> A Londra, e lo sappiamo dallo stesso Maz­zini, si incontra più volte con l'esule, il quale trae la convinzione che fosse t meno irreparabilmente rovinato che non ne ha l'aria . Mazzini formula poi una previsione, che riguardata sotto il profilo rivoluzionario, Crispi ormai esclude. Conclude, nella lettera a Quadrio, infatti l'accenno, affermando che presto o tardi la Sicilia lo ricondurrà a noi .65J
) /tri, pp. 2264-2265.
) Ivi, p. 2257.
W Ivi, pp. 2247-2250.
) F. CRISPI, Carteggi politici cit., p. 95 - Lettera a Giuseppe Garibaldi del 7 giugno 1862.
) À.P., Camera, legisl Vili, sess. 1861-62, Diss., voi. V, pp. 2786-2799. In partico­lare per l'attacco a Crispi, v. p. 2792.
Nella seduta del 27 Crispi (v. A.P., Camera, legisl Vili, sess. 1861-62, Diss., voi. V, pp. 2725-2726) era tornato sulla posizione di attesa, assunta il 17 marzo, sull'interpellanza Gallcnga e aveva rammentato la definizione di estrema sinistra data da Rattazzi al gruppo Crispino per distinguerlo da quello di Mellana, detto della sinistra ministeriale ,
64) F. CRISPI, Carteggi politici cit., p. 83 - Lettera a Pasquale Calvi del 29 aprile 1862.
65) /., voi. LXXIII, p. 194