Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI VINCENZO; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1981>   pagina <58>
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58 Vincenzo G. Pacifici
A dicembre, la Camera è impegnata per le interpellanze sulla situazione siciliana, resa particolarmente incandescente dal pessimo esito della leva mili­tare. Movimenta ancbe l'atmosfera un durissimo scontro tra Crispi e Bixio com­posto dai padrini Fabrizi e Bertani per il siciliano e Dezza e Malenchini per il genovese.82*
L'incidente nasce per le affermazioni di Bixio, contestate da Crispi sul carattere sistematico dell'opposizione.W)
Questa dell'opposizione è una questione sulla quale si intrattiene anche il presidente del Consiglio, il quale ne sottolinea l'importanza e il ruolo nel mo­mento in cui afferma di preferire il successo delle tesi di Crispi e Bertani, ben critiche, ad una simulata approvazione, la quale nasconda la sfiducia . **)
La ricostruzione del dibattito, fatta da La Perseveranza, al di là di certe valutazioni, logiche in un organo conservatore, è utile per il quadro offerto sull'ambiente così eccezionalmente animato. La Camera scrive in sede di sin­tesi è uscita con un voto netto e reciso dalle penose emozioni onde la ten­nero per più giorni agitata le interpellanze sulle condizioni della Sicilia . Il giornale critica l'eccessiva animosità e l'artificiosa violenza del linguaggio ri­scontrate nelle sedute, che ri suonano anche di invettive e di accuse per fatto di uomini, che di quelle invettive non potevano trovare nella loro coscienza la giustificazione . Dopo aver rimproverato d'Ondes e Mordini, dedica una parti­colare attenzione a Crispi : e l'onorevole Crispi, che tanto si commosse solo perché Bixio aveva detto agli uomini della Sinistra: siate un po' pia patrioti; con quale diritto ha egli lanciato l'invettiva di peste d'Italia a tutto un partito che lotta da anni per l'indipendenza nazionale, a un partito, le cui opinioni furono sempre dall'Italia liberale preferite alle opinioni del signor Crispi e degli amici suoi? .
Mosso agli uomini dell'opposizione l'addebito infondato di distruggere ogni riputazione, ogni legge, ogni autorità, vede dalla discussione la morte politica della Sinistra nel Parlamento . Essa soccombeva all'imperizia dei suoi oratori, alla violenza delle loro invettive, alla esagerazione del suo spirito di parte, alle infinite screziature del suo programma politico . La Perseveranza si congeda dall'argomento, esprimendo preoccupazioni sul sistema parlamentare ed il dispiacere di vedere quasi totalmente soppressa l'influenza dell'opposi­zione . 85) Tutta la vicenda era stata seguita anche all'estero, tanto che Maurice Bixio, ora uomo di affari francese, ma certo non dimentico di essere nipote di Nino, può esprimere sentimenti di autentica deplorazione per le mal que font à l'Italie en Europe les gens tels que M.r Crispi et autres du méme ca­libro .w>
Una volta non trascurata la ruggine personale esistente tra Crispi e Bixio, lo scontro verbale ha un notevole rilievo anche nell'esame del rapporto tra Crispi e i moderati e tra Crispi e la maggioranza in generale. Dal momento che il dissidio si sana con la dichiarazione di Bixio secondo cui le critiche erano circoscritte al campo meramente politico e non investivano quello dell'impegno
) MUSEO DEL RISORGIMENTO E RACCOLTE STORICHE MILANO, Le carte di Agostino Bertoni, cart. SI, plico 29, n. 9.
) A J., Camera, leghi. Vili, sess. 1863-64, Diss., voi. IH, pp. 2203-2206.
M) Ivi, pp. 2233-2235.
8) La Perseveranza del 12 dicembre 1863.
86) SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI BIELLA, Archivio Ferrerò della Mormora, fondo Ferrerò, cass. XCIII, cart. 147, fase. 490.