Rassegna storica del Risorgimento

PAPA CARLO
anno <1981>   pagina <409>
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Carlo Papa
409
Ce n'era, com'è evidente, per tutti, ma, soprattutto, per i suoi corregionali al governo, che persuasi dall'idea federativa sembravano disposti a dimenticare la monarchia di Ruggero e, perché no? la fine di Alaimo da Lemmi.
Democratici e moderati avevan fatto fascio, ad eccezione di quelli la selvaggina aveva scritto Papa 'che prende la macchia'. Erano i Rosalino Pilo assieme a coloro che quando lo stato d'animo Bara mutato daranno il segnale della rivoluzione.3"
Erano, ebbe a scrivere uno scrittore recente, fanatici che congiuravano per mandar via altri fanatici,32) ed a forza di leggere Tacito e Plutarco il rischio di diventar tali si soffre veramente. La poesia di Papa, a questo punto, subiva una svolta, diventava, giambica cioè satirica, e questa era la strada per tempe­rare il fanatismo (pessima merce) con la fantasia (che è, inutile dirlo, di pri­missima qualità).
Ridiamogli subito la parola:
Quell'amico di Sicilia che mi disse mirabilia, torna a ribattere.
Mamma miai Fu troppo amaro per me il dodici gennaro, che brutta pillola!
Conta cose da impazzare, da far vive camminare anco le statue.
Questo giorno indemoniato m'ha per sempre sconcertato morale e fisico.
Sol fra tutti non ci crede Ferdinando, e non s'avvede di star su i trampoli.
E l'amico schietto schietto mi soggiunge: Io ci scommetto che sarà un fossile.
Sento prossimo un malanno; forse in breve mi diranno, morto epilettico!
Se lo avessi nelle mani, vorrei farlo a brani a brani quel papa eretico.
Altrimenti è nell'impegno di dimettersi dal regno, e farsi monaco.
Potcan dargli i Gesuiti, da me sempre garantiti un po' d'arsenico.
Purché addosso non l'avremo, se si vuole il crederemo vergine e martire.
Lo porremo d'ora innanti nel catalogo de' santi, in primo capite.
Ma quei luridi animali grideran co' liberali anche repubblica.
Or che m'hanno per fallito, hanno certo stabilito rubare al popolo!
Che prodigio! Un paladino si vedrà da cappuccino baciar la polvere.
Non è guari, io governava, e i miei sudditi spogliava, con tutto il comodo.
E in tal modo giorno e sera col Rosario e la preghiera, romperà l'ozio.
Ci diceva: non parlate, non mangiate, non pensate; ed ubbidivano.
31> Cosi ROMEO, // Risorgimento, cit., p. 316.
32) G. TOMASI DI LAMPEDUSA, Il Gattopardo, Milano, Feltrinelli, 1954*, p. 35.