Rassegna storica del Risorgimento
PAPA CARLO
anno
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1981
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Carlo Papa
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Cari miei napolitani, tur quei birbi siciliani che vi guastarono*
Ma quei tristi io l'abbandono: sol per voi mi è caro il trono, miei fedelissimi.
Con le cure d'una madre,
come han fatto e l'avo e il padre,
saprò dirigervi.
Saprò rendervi i più belli e famosi pulcinelli da farne invidia.
Lieti amabili e leggieri, vi vedranno gli stranieri sempre in commedia.
Né saran da me vietate quelle vostre schiamazzate innocue al solito.
Ma a troncargli nella gola quella perfida parola, sorge un fantasima.
Tempia e petto fracassato, irto il crine insanguinato, muto e terribile,
la riguarda lento lento, e d'altissimo spavento gli agghiaccia l'anima!
Re di trivio e di bordello, l'alma ancor di Masaniello viva è nel popolo. 33)
La lunga composizione è datata Palermo 16 febbraro 1848 ; ci vorranno venticinque anni perché Carducci faccia rifar frate Fanfulla, prodigio già fatto compiere da Papa a Ferdinando: un paladino (evidentemente dell'assolutismo) che 6Ì fa cappuccino, dimettendosi dal regno; in verità quel sovrano non si sarebbe dimesso dal regno, ma dall'Europa, isolando entrambe le Sicilie, scisse a loro volta e vicendevolmente incompatibili.M)
Se le capitali politiche erano nello stato in cui erano, sembra naturale che gli occhi si volgessero a Roma, l'altra capitale sovranazionale, da dove Pio IX aveva ritenuto salutare fuggire e così l'8 dicembre alla precedente satira fa se guido II Papa a Gaeta:
E le lodi sterminate in unanimi fischiate muta il suo popolo.
Dissi male; e il fatto spiega che son lutti d'una lega e papi e despoti.
Quel Pio nono celebrato come un caso eccettuato già torna in regola.
Dell'Italia e il Salvatore, del Vangelo il difensore sparve nel Principe.
Tutto il vìva a lui profuso ora tornagli sul muso l'Italia in cancheri.
Che gentaccia rovinosa! Col pontefice pur osa far la pettegola
E lo stringe a tal partito, che alla fin se n'è fuggito, ma dove? ... è in dubbio.
Corre fama che al momento del via-vai per lo spavento ruppe per Napoli,
forse forse ad acquistare la gran d'arte di regnare con bombe e svizzeri.
33) In Liriche, cit., pp. 222-232.
34) Cfr. R. MOSCATI, Ferdinando li di Borbone, Napoli, E.S.I., 1947, p. 185.
35) la Idriche, cit., pp. 245-252.