Rassegna storica del Risorgimento

PAPA CARLO
anno <1981>   pagina <422>
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Enzo Sipione
Egli vuol riuscire a convìncere, e non solo i pochi elettori della circoscrizione, comprendente oltre Modica anche Scicli e Pozzallo, che per fare il deputato non bastano la fama di coraggioso ed il buon nome acquistati sul campo, ma occorre, indispensabilmente, aver maturato una convinzione politica, che non può basarsi sulle chiacchiere del circolo ed i discorsi del caffé, ma, principal­mente se non esclusivamente, sulla meditazione storiografica; e di scuole, com'è da tutti risaputo, allora ce n'erano due.
La propensione a scrivere ' drammi storici pare lo conducesse verso la neoghibellina, ma la concretezza dei propositi, la chiara e viva percezione del momento storico e della realtà sociale circostante guidano verso l'altra i suoi passi e dal 1863 non più dai suoi versi, ma dalla sua prosa ( prosa osserverà De Sanctis è la coscienza e la meditazione della vita ) possiamo seguire lo sviluppo conseguenziale di un pensiero, che fu per la sua parte originale e robusto.
La clamorosa quanto rumorosa rinunzia all'ufficio di deputato del Mario ha destato l'attenzione degli elettori del collegio, la maggior parte dei quali si era non coraggiosamente astenuta per ben due volte dall'andare a riporre il proprio suffragio nell'urna. Papa non manca di far notare a loro e a tutta la cittadinanza quanto sia esiziale l'assenza di un loro rappresentante mentre si agita la quistione vitale delle finanze e della perequazione delle imposte , per cui proprietari agricoli e capitalisti dando sacrifici al paese avevano bene il dritto di un'equa e sapiente amministrazione ed aggiungeva: si chiami... il partito Farini o Rattazzi, Garibaldi o Mazzini questi non rappre­senta mai la nazione , perché le grandi individualità non son tali se non perché in un momento di genio e in una sintesi, direi misteriosa, riassumono le aspirazioni del popolo e diventano un'espressione provvidenziale , ma deca­dono allorché si mettono in luogo del popolo stesso , per cui ne deriva una nuova specie di dispotismo, forse... gigantesco e sublime, ma dispotismo pur troppo, fosse anco quello di Pericle o di Bruto, del primo Napoleone o di Cesare ,
A questo punto afferma la sua convinzione che alcuni uomini [sono] opportuni per lo svolgimento di somme idee generali... , altri invece per l'investigazione dei medii e pel dettaglio richiesto alla progressiva attuazione di quelle medesime idee, ma è un guaio se i primi cercano di surrogare i secondi perché scadono dal loro prestigio , mentre i secondi si elargano dalla sfera delle proprie capacità tentando sollevarsi al luogo de' primi... [per cui] possono riuscir perniciosi perché insufficienti e più appariscon pigmei volendo tramutarsi in giganti . Quanto a quelli autentici, il programma di Mazzini potrebbe sintetizza Papa compendiarsi nella frase le nostre Alpi ed il nostro suffragio, non più ma non meno e tanto egli afferma si è attuato, ma sul terreno diplomatico, non su quello delle insurrezioni, per opera di Cavour, che facea piegare gli uomini di Stato a questo ardito di­segno, dal primo tenacemente insinuato nelle masse . Proclamato il principio facea mestieri attuarlo e la rivoluzione italiana scoppiava nel 1859 non come suole ordinariamente col furore incomposto di una moltitudine esasperata, ma con eserciti agguerriti e con generali valorosi e sapienti... . Se vi ha cosa felice fra noi scriveva il reduce sconfitto del '48 , è l'istinto del popolo nell'ora dell'entusiasmo... erano uomini di ogni classe e colore, dal Re all'ope­raio, che stringevano un patto di gloria e di sangue per la salute comune. Nulla più facile in Italia considerava gravemente il Cantù che il fare