Rassegna storica del Risorgimento
PAPA CARLO
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1981
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Carlo Papa
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una rivoluzione, nulla più difficile che sistemarla . Ma Cavour si assunse la responsabilità più terribile ancora di spingere e salvare una rivoluzione che oltre ai tanti ostacoli interni ed esterni che dovea superare, avrebbe potuto prorompere in una di quelle lotte religiose e civili che insanguinarono per lungo tempo la Spagna, l'Inghilterra e la Francia. Dopo i disastri del 1849, l'Italia con un nuovo movimento non poteva sollevarsi che sotto tre forme: la federazione, la monarchia, la repubblica .
Il federalismo considera Papa divenne anacronistico a causa dell'isolamento dei vari Stati, nel 1848, e fu, separatamente, battuto a Curtatone, a Catania, a Novara, a Roma e a Venezia. Riproporlo significherebbe provocare una velleità autonomica nell'Italia centrale a Firenze, a Milano e a Genova nell'alta Italia, a Napoli nell'Italia meridionale... l'unita italica non riposa che nella sublime abnegazione di queste grandi città . Quanto, e si entra nella parte più viva della questione, all'ansia di avvicinare a Roma il centro governativo, potrebbe fruttare un'Italia del settentrione ed un'Italia del mezzogiorno, e, per più seria sventura, confederate con un principato austriaco a Venezia e con Roma capitale delle Romagne e non mai dell'Italia. Ammesso prosegue che qualcuno abbia poca fiducia nel palazzo Carignano, la maggioranza degl'italiani, e più che tutti la Sicilia, rammenta i sinistri auspici del palazzo Monteoliveto. Le nostre Alpi e il nostro suffragio non più ma non meno!; non acceleriamo intempestivamente il ricolto se si vuole messe ampia e matura. Non è forse rapidissimo il cammino dal palazzo Carignano al Campidoglio, ma dal palazzo Monteoliveto non vi sarebbe che un passo alle condizioni di Vil-lafranca .
A questo punto dichiara, come sappiamo, la sua giovanile adesione alla Giovine Italia, ma l'attuazione della repubblica costituiva per lui una incognita, una di quelle irregolari equazioni la cui soluzione lascia qualche cosa d'indeterminato e di vago s>. H repubblicanismo pagano e sgranato di Grecia e di Roma era un esempio remoto di venti secoli avanti, antiche seppur meno remote le venti repubbliche ed i frastagliati municipii della lotta guelfa e ghibellina ed il berretto rosso dell'89 pose altronde così inferme radici in Italia nella repubblica partenopea .
Restava l'America, dove viveva un popolo vergine e nuovo, senza tradizioni, con d'innanzi interminabili territorii su' quali mutando un passo si avea lo scioglimento più ovvio a tutti i sommi problemi economici, che sono i veri problemi dei popoli; eravi una vita, direi, di famiglia che non avrebbe potuto assumersi dall'Italia senza rinunciare alla immensità del suo passato, alla grandezza della sua missione, alla gloria di quel perenne travaglio che l'è costato l'assistere allo sviluppo, alle trasformazioni, alle decadenze di tutti gl'incivilimenti di cui è stata a vicenda generatrice e vittima .
Non sembra, in queste osservazioni, esserci il trionfalismo di chi ha contribuito al farsi della storia, ma la consapevolezza di chi la storia ha studiato con attenzione e afferma studiai la repubblica con Mazzini... [che] non misurò le sue forze né il terreno che gli stava intorno. Per formare una repubblica, egli avea detto altra volta bisogna creare un popolo. Una tal creazione non poteva compirsi né da un sol uomo, né in un'epoca sola; ma ciò che fu allora ed è ancor oggi un ideale, sarà l'avvenire di future generazioni .
Il silenzio di Francesco Giardina, la cui forza consisteva in una cinquantina di guardie nazionali ed in meno di un centinaio di elettori, quei medesimi che avevano consentito ad Alberto Mario di esprimere, da deputato, il suo prò-