Rassegna storica del Risorgimento

PAPA CARLO
anno <1981>   pagina <426>
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Enzo Sipione
Si rivolgeva, a conclusione, agli Uomini dell'Apostolato [di Garibaldi] e del Plebiscito invocando l'armonia reciproca fra tutti gli elementi patriot-Itici, giacché la rivoluzione non è solamente nelle armi ma in ogni mezzo che spinge e fortifica la vita nazionale , che deve riconciliare tutti gli spiriti colla giustizia, assicurando per quanto è possibile il travaglio e la proprietà, appa­recchiando tante armi da non restare inutile un sol braccio perché disarmato, non si trovi né ai fianchi né alle spalle la reazione ed il brigantaggio nell'ora di schierarsi di fronte ai nemici.6,) Sappiamo ormai benissimo chi fossero i suoi e Carlo Papa raggiunse il 12 aprile 1863 quel successo elettorale, che lo avrebbe trasportato all'estremo opposto d'Italia, da una piccola città mediter­ranea ad una grande subalpina, costringendolo ad attrezzare più compiutamente il suo gusto di letterato ed il talento, rivelatosi per la prima volta nel '63, di saggista.
Fra i Canti di un italiano del Mezzogiorno , sotto la data Modica 1846 era comparso anche L'Uomo in un'ora di malinconia; il medesimo Carme , ma riveduto, accresciuto di parecchi altri versi e perciò rinnovato, sotto il titolo I Miserabili viene ristampato nel 1865 a Torino.62* La lunga dedica a G. Tommaso Cimino rivela le attuali convinzioni di Papa e ci appare, come tanti opuscoli e stampe coeve, una estrinsecazione autobiografica, tendente al fine di rivelarsi non più solo a Modica o alla Sicilia, dove aveva già acquistato una certa notorietà, ma a tutta la nazione, dalla sua capitale.
Ne è riprova il fatto che una sua successiva pubblicazione sarà edita a Firenze, subentrata come capitale a Torino (evocatrice de l'ora, ch'io dissi, del Risorgimento ), da Le Monnier, il più prestigioso editore fiorentino nella breve ma luminosa, seppur con qualche drammaticità, parentesi di Firenze-capitale.
Averlo dedicato a Cimino, pubblicista di rango, residente in quel momento a Parigi, è sintomatico della capacità del deputato modicano di scegliere, nel momento giusto, la persona giusta cui indirizzare la sua composizione poetica, preceduta da un breve saggio.
L' assunto precipuo del Carme è spiegato attraverso le parole amatis­sime di Angelo Brofferio. H poeta dialettale piemontese, avvocato e deputato (il più estremo della estrema sinistra) aveva affermato che la virtù è minorità, l'intelligenza è minorità, la ragione, la verità, la giustizia sono minorità imper­cettibile e preso questo abbrivo aveva discettato sulle comuni solitudini di Catone, Timoleone, Demostene, Savonarola, Galileo: pare non mancare nessuno e ciascuno di loro, lamentava il tribuno è solo! La potenza fu ella mai ricom­pensa dei grandi intelletti? L'esilio, il carcere, il rogo, il patibolo, ecco la ricom­pensa degli uomini! Forse ebbero conforto dall'estimazione, dall'ossequio, dalla rinomanza? Qualche volta in lontani paesi, qualche volta da ignoti uomini, qualche volta per straordinarie vicende; non mai in patria, prima di morte non mai! .
Tali personaggi, specie di mostri sacri, sarebbero, per Papa, secondo Brof­ferio, come gli spettri coronati di Macbeth ; gli eroi infatti della intelligenza e delle iniziative popolari sarebbero colpiti dall'abbandono, dal
61) Tutte le frasi fra virgolette sono estratto da Gli imitar} e gli anli-nnitarj al cospetto del popolo. Frammenti per gli elettori del Collegio di Modica, pubblicato con la data del 14 marzo 1863 dalla Stamperia di Mario La Porta.
2) Tipografia Arnaldi, pp. 30.