Rassegna storica del Risorgimento

PAPA CARLO
anno <1981>   pagina <428>
immagine non disponibile

428
Enzo Sipione
provvidenziali di quella sociabilità che ravvicinando tutti i rapporti umani, li sospingerà di analisi in analisi allo sviluppo di una sintesi suprema in seno alla quale avranno gli uomini unico principio religioso, unico principio economico, unico principio civile! 11 re-gionismo propugnato adesso... specificatamente a Palermo, verrà a costituire una fase novella del progresso del dritto pubblico; e per quanto sia inopportuno invocarne l'appli­cazione come ente subordinato allo Stato, altrettanto spargerebbe di luce come organizza­mento di autonomie nazionali in una egemonia regionale. La geografica ebe suole precor­rere alla politica, ha diviso il mondo in regioni, e ne ha assegnato otto all'Europa, ebe potrebbero agevolmente rifondersi in due: l'orientale e l'occidentale! L'impero, non come oggi s'intende, ma come sorse nel concetto aristotelico, inspiratore dell'impero macedone, cioè nella colleganza de' rapporti generalissimi delle stirpi; e come si attuò in parte con Carlomagno nel medio evo, ebe fu l'immenso apparecchio per la trasfusione del nuovo incivilimento cristiano nella moralità non solo dell'individuo e della famiglia, ma di tutti i poteri e di tutte le funzioni sociali, l'impero non dovrebbe essere che un aggregato di vaste regioni.
Il ragionamento, che è estratto da un discorso parlamentare, non poteva non suscitare sorpresa; l'oratore continua, affermando che Napoleone I, essendo decaduta la rivoluzione francese negli anacronismi da gran tempo esauriti della Grecia e della Roma pagana, cercò di salvarla sospingendola anziché verso il passato verso l'avvenire, ma gli capitò di essere guidato più che dalla pienezza della riflessione dal lampo del genio, mal compreso e mal secondato dagli ele­menti contemporanei, per cui dovette anche lui cedere al fascino degli anacro­nismi ed il concetto d'impero fu inevitabilmente ridotto a strumento di con* quista. Napoleone III invece, afferma Papa ne ha riprodotto il nome e l'idea, ma più matura e contornata in una sfera superiore a' pubblicisti del tempo . È naturale, a questo punto, che i deputati della sinistra urlino forte, l'oratore tuttavia prosegue, sostenendo che l'imperatore dei francesi ha con abilità avvertito le accidentalità disturba tri ci della coesione delle varie parti di ciascuna regione e la capacità di accordo delle due regioni fra loro, assu­mendosi la responsabilità di comporre tutte le vertenze europee [fra la regione occidentale e la orientale] , per cui la guerra in Europa egli ha detto è la guerra civile, la guerra in famiglia .
Al fine, dunque, di reciderne le radici devono sparire i germi della di­scordia, sia mediante i congressi che con il ricorso alle armi contro coloro che si ostinano a ritardare o comprimere l'avviato movimento della normale assi­milazione d'interessi e popoli . Dall'impero soltanto afferma lentamente, dovendo pausare attraverso prolungate interruzioni dei colleghi può aversi lo scioglimento effettivo della questione romana in riguardo all'Italia e in ri­guardo al mondo cattolico. Un concordato generale, determinando razionalmente e praticamente il rapporto fra' poteri religioso e civile, e prestando tutte le garanzie alla loro reciproca libertà e indipendenza fonderà quell'armonia fra lo Stato e la Chiesa che possa assicurare per sempre il riposo delle coscienze.
Tn conclusione per l'Europa l'impero dell'idea napoleonica è la pace, la riduzione degli eserciti permanenti, il ristoro delle finanze pubbliche, la vita dell'industria, del commercio, dell'intelligenza, la soluzione de' sommi problemi della morale, del dritto, della politica, della statistica, lo studio attivo della civiltà presente sopra l'antica e sopra se stessa, perché si assicuri la civiltà dell'avvenire .
Il saggista BÌ accorge a questo punto, ed era ora, di aver detto dallo scanno parlamentare cose abbastanza complesse (ed anche un po' confuse), avvertite e tumultuanti nella sua fervida mente, ma non ancora sufficientemente chiarite;