Rassegna storica del Risorgimento
PAPA CARLO
anno
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1981
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pagina
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440
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440 Enzo Sipione
moria che i posteri conserveranno dell'opera di un uomo. Doveva ormai avere acquisito la certezza che quel centinaio di pagine a stampa, in versi o in prosa, si elevavano di parecchio su altre pagine, prontamente pressoché dimenticate, dei contemporanei Renda o del pedagogo Rizzone, o sui versi sconsolatamente scolastici di Corrado Arezzo de Spuches.u) Tanto poteva, al limite, rendergli gratificanti le fatiche sofferte e gli studi affrontati per essere giunto la dove si trovava.
E dopo? Esisteva veramente un'anima che avvolta di mistero / cerchi anelando il Vero? e per la quale non è prigion la tomba? mediante la quale, anzi, si anela di mirare Dio e aprir la cifra dei misteri eterni ? Alla ricerca di una tale ' cifra ' egli deve avere lungamente meditato, se, a poco tempo dalla fine, le dedica quella che è, in senso assoluto, la estrema delle sue composizioni.
Oh, alfin vincemi il sonno!
0 voi dormite viventi, uomini, donne. In lene requie piega, o nero dell'anime tumulto. Calma ed oblio! Cedete anche al riposo o colpevoli; in voi tal peso è l'odio che dee rendervi lassi.84) Oh tregua!
È questa l'ora di pace che la terra invoca. Dall'intimo di Dio scende la finni nell'intimo dell'uom, che vi traluce nel sogno e nel pensier vi si feconda. Fra l'ignoto non crederti ravvolto; nulla è celato, a te mortai, se sai che l'esser giusto è tuo dovere.
Un tetro speco è la sorte, l'anima risplende lampada augusta; e nella coscienza che mai non tace, l'innocenza umana ai candori supremi Iddio congiunge e il tuo capo co' cieli un raggio lega. Ben la vita è una pagina piegata arcanamente; oltre il sepolcro, in essa legger può l'uomo e divinar le cifre, né può destando. *5)
È solo un abbozzo, ma quanto basta per costituire un messaggio.
82) Cfr. E. SIPIONE, Politica e cultura, cit., pp. 19-20.
83) F. GUARDIOLE, in Poeti siciliani, cit., ne pubblicò alle pp. 94*97 L'Armonia, tratto dal volumetto Alcuni Versi, Ragusa, 1871.
84) In concetto qui espresso si ritrova ad apertura delle Myricae di PASCOLI, che è, come si sa, del 1892; ma limitatamente al suo caso, indubbiamente tragico che incise sulla esistenza e la resistenza di una sola famiglia, di un solo poeta. Nel caso di Papa il concetto è ricavato dal Vangelo e rappresenta l'attuazione di una norma cristiana. Questi i versi, assai significativi del poeta romagnolo: a Perdona all'uomo che non so; perdona: / se non ha figli, egli non sa, buon Dio... / e se ha figlioli, in nome lor perdona. // Che sia felice; fagli le vie piane; digli oro e nome; dagli anche l'oblio', / tutto: ma i figli miei mangino il pane ,
85) La bozza, in mio possesso, presenta diversi ripensamenti, correzioni e varianti.