Rassegna storica del Risorgimento

PAPA CARLO
anno <1981>   pagina <441>
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Carlo Papa
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L'8 aprile 1880 una disfunzione renale, la medesima malattia che aveva stroncato a 61 anni resistenza di suo padre, a 55 anni e due mesi stronca repen­tinamente la sua.
Negli anni estremi della sua esistenza si era chiuso in sdegnosa solitudine, inviso ai Consorti ma anche agli Apostoli . Mentre il fratello Giuseppe, assieme a Vincenzo Ciaceri e al sacerdote Antonino Morana (diventato dal 1872 vescovo di Caltagirone) fondava a Modica la Società Cattolica, tesa alla con­servazione delle opere pie operanti dentro la chiesa-madre di San Giorgio, al fine di evitarne la confisca dei beni, Carlo Papa restava su una posizione di liberalismo tradizionale, senza partecipare ad alcuna iniziativa del gruppo cat­tolico, cui per tanti versi era vicino. E onesto, non potendo avvantaggiarsene in vita, si appropriò di lui dopo la morte.
Un certo avvocato Giovanni de Benedictis, sotto la data del 14 aprile 1880, commemorò, in versi, la sua dipartita, avvenuta F8 precedente.86) Fra l'altro vi si legge: Benché vecchio cattolico, / quanto ragion comporta, / del simbolo Massonico / battesti all'ardua porta. / Il giovin Nazzareno / chiamasti Dio e amico; / con l'animo sereno / giurasti sulTaltar: / Proteggere il nemico / il vecchio venerar .
Vincenzo Ciaceri l'anno successivo pubblicò la Necrologia del Comm. Carlo Papa,*1) in chiave, come si confaceva alla sua indole, clericale, ma dovette ammettere che ... in un momento in cui una poco generosa coalizione tentò di sopraffarlo e isolarlo, preso da scoramento die il suo nome alla massoneria, quasi ne sperasse un appoggio . Ma quando in febbraio ultimo fu in peri* colo di vita, chiese i sagramene, e il Sac. Santi Tagliarmi, della Compagnia di Gesù, da Vallelunga, che in questa città predicava per la quaresima nella Madre Chiesa di San Giorgio, ne ricevette la confessione e gli amministrò il SS. Via-tico, che l'infermo ricevette con la più viva compunzione . w)
Questo fatto, innegabile, che lo riconciliava perfino con i gesuiti, verso i quali non era stato affatto tenero nella giovinezza, si portava dal Ciaceri a mo­nito della setta , che facendo prò di quella sua debolezza abbia voluto farne una commemorazione, per reclamarlo come cosa sua. Vana pretesa, smentita luminosamente dalla magnifica professione di fede e dalla morte esemplare di lui, che fu una solenne condanna della setta anticristiana . Ed il medesimo Ciaceri, suggerendo alla Società operaia che aveva scelto oltre il suo nome anche il motto Religione e Libertà , ammoniva i redattori di un giornaletto locale, cui era stata data la testata Carlo Papa di non rendersi indegni della denominazione, respingendo risolutamente dalle [sue] colonne tutto ciò che alla religione nostra santissima non è pienamente conforme .
Non sarebbe trascorso un anno dall'opuscolo del Ciaceri e lo studente uni­versitario Emanuele Vernuccio avrebbe pubblicato un suo discorso letto nell'ex chiesa gesuitica di S. Ignazio e dedicato al massone on. Michele Tedeschi Rizzone, succeduto dal 1870 al Papa, in parlamento, per il collegio di Modica.
86) Foglio volante di quattro facciate, la prima delle quali listata a lutto, pubblicato a Modica dalla tip. Avolio.
87) Modica, Tip. Miuccio Moncada, 1881.
88) Ivi, p. 12.
89 Ivi, pp. 6-7. Bel gesuita Tagliarmi è rimasto un Panegirico del patriarca S. Giu­seppe, Modica, Tip. Avolio, 1880, pp. 16. * Ivi, p. 4.