Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON IL MONTENEGRO 1914-1918; MONTENEGRO RELAZI
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Italia e Montenegro 1914-1918 449
Francia e Inghilterra, fra il Montenegro, la Serbia e la Grecia (art 7). Si può sottolineare come il conclamato principio di nazionalità al quale le potenze dell'Intesa diranno di riferirei nel 1917, sollecitate dagli Stati Uniti d'America a rendere espliciti gli scopi della guerra, è in questo momento del tutto assente nelle prospettive politiche delle potenze componenti l'Intesa.
Il governo Salandra decise, nel settembre 1914, l'occupazione di Valona nonostante le perplessità e le contrarietà espresse chiaramente dal generale Cadorna il quale temeva, e non a torto, che l'impresa albanese avrebbe incontrato gli stessi insuccessi di quella libica o di quella austriaca in Bosnia dove era stata necessaria la mobilitazione di 260.000 uomini.nì H 30 ottobre, nonostante tutto, una compagnia da sbarco della Marina italiana occupava Saseno e il 29 dicembre il 10 reggimento bersaglieri, con una batteria someggiata ed un nucleo di servizi, era inviato a Valona. La tesi del Cadorna, pure sconfitta, veniva accettata nei limiti posti all'occupazione che non doveva oltrepassare Valona.231
Dal 14 al 17 agosto 1914 si svolse l'offensiva austro-ungarica contro il Montenegro le cui forze opposero in verità una scarsa resistenza alla pressione esercitata dalle colonne austriache Gabrieli e Tolmann. Con l'entrata in guerra del Principato anche la Marina asburgica prese ad agire contro il Montenegro e i tre incrociatori (Kaiser Karl IV, Szigetvàr e Zenta) che stazionavano alle Bocche di Cattaro bombardarono le fortificazioni montenegrino e distrussero la stazione radiotelegrafica di Antivari. Per rendere libera all'Intesa la via acquea dei trasporti verso il Montenegro il 16 agosto la flotta francese si portò nelle acque di Antivari dove, rinforzata da alcune unità della Marina britannica, impedi allo Zenta di rientrare in porto riuscendo inoltre ad affondarlo.
Notevole nei circoli politici di Belgrado e di Cetinje la delusione per la permanente astensione dell'Italia dal conflitto,24) mentre la situazione alla frontiera albanese-montenegrina si aggravava di giorno in giorno con accuse reciproche di massacri e saccheggi. Il Montenegro non occupava il vicino Stato per una forma di riguardo nei confronti dell'Italia, pur non essendo in linea di principio le potenze dell'Intesa contrarie ad una simile operazione. Il rappresentante italiano sottolineava come il Montenegro puntasse all'occupazione di Scntari prima della fine della guerra per creare così uno stato di fatto. Una conferma di questo progetto politico anche nei dispacci di De Facendis, console a Scutari, il quale non mancava di ricordare come l'eventuale smem-
22) ,. CADORNA, Altre pagine Bulla grande guerra, Milano, 1928, p. 104 sgg. Cfr. inoltre Allotti, ministro d'Italia a Durazzo, a di San Giuliano, Durazzo, 13 luglio 1914, T. 6211/649, DD1, quarta serie (1908-1914), voi. cit., p. 137; Negrotto Cambiaso a di San Giuliano, Cetinje, 22 luglio 1914, T. 6520/121; Galli, console italiano a Scutari, a di San Giuliano, Scutari, 31 luglio 1914, T. 6954/282; Negrotto Cambiaso a di San Giuliano, Bari, 1 agosto 1914, T. 7045/23, ivi, p. 502. Cfr. inoltre Comando del Corpo di Stato Maggiora, Ufficio Informazioni a capo di Stato maggiore, a comandante in 2 all'Ufficio coloniale, promemoria dal n. 125 al n. 352, febbraio-novembre 1914, SME-ÀUS, Min, della Guerra-Scacchiere orientate-Ufficio coloniale-Stati esteri, b. 45.
23) Cfr. Stato Maggiore Esercito-Ufficio Storico, Le truppe italiane in Albania (anni 1914-20 e 1939), a cura di M. MONTANAM, Roma, 1978, pp. 446.
24) Squittì, ministro d'Italia a Belgrado, a di San Giuliano, Nis, 28 settembre 1914, T. 9645/111, DD1, quinta seria (1914-1918), voi. I, p. 497.
2) Negrotto Cambiaso a di San Giuliano, Cetinje, 7 ottobre 1914, T. 9924/194, im pp. 545-546.
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