Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON IL MONTENEGRO 1914-1918; MONTENEGRO RELAZI
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Italia e Montenegro 1914-1918
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dichiarava contrario. Valutazioni di carattere strategico-militare (come quelle che Cadorna aveva espresso a proposito dell'Albania) facevano desiderare a quest'ultimo il raggiungimento del confine al Brennero: con l'annessione delimiterà Dalmazia si sarebbe creato, tra l'altro, un irredentismo slavo inutile e dannoso; così per l'Albania dove conveniva raggiungere un accordo con la Russia e occupare la sola costa essendo l'interno di scarso valore economico, commerciale e strategico. Scutari e San Giovanni di Medua andavano, secondo questa visione, lasciate al Montenegro.285
Dopo le prime vittorie dei serbi e contemporaneamente all'azione offensiva in Slavonia, si era studiato un piano d'azione in Bosnia con obiettivo Sarajevo. Il corpo di spedizione avrebbe dovuto procedere su tre colonne, a destra i serbi con ventimila uomini, al centro e a sinistra due colonne di montenegrini comandate rispettivamente dai generali Vukotic e Martinovic. Le tre colonne penetrarono effettivamente in Bosnia e i montenegrini occuparono varie località dalle quali gli austriaci si ritirarono. L'11 ottobre la colonna del generale Vukotic" era vicina a Sarajevo e tale manovra in giudicata imprudente e avventata tanto che alcuni giorni dopo truppe austriache, uscite da Sarajevo, avevano inflitto alle forze montenegrino gravi perdite (circa sei-settecento uomini fuori combattimento) e Vukotic era stato costretto a ritirarsi. Alidlà dei risultati militari la campagna in Bosnia aveva deluso profondamente perché si riteneva che al sopraggiungere delle forze montenegrino le popolazioni si sarebbero sollevate. Questa previsione errata e le divergenze tra i due generali montenegrini, Vukotid e Martinovic, furono sicuramente tra le cause principali dei rovesci subiti dal Principato.29) Anche la fornitura francese di otto cannoni piazzati intorno al 20 ottobre sul Lovcen non aveva dato grandi risultati. Al contrario, l'arrivo a Cattaro di una grande unità navale austro-ungarica, con i suoi cannoni da 305, aveva messo in seria difficoltà le batterie istallate sul Lovcen. È innegabile scriveva Negrotto Cambiaso a Salandra che l'apparizione di questa grande unità e la possibilità che essa sia raggiunta da altre ha messo un po' di scompiglio nel piano d'attacco ed ha avvalorato i dubbi sull'efficacia dei mezzi di cui dispone questo Comando . Proseguiva incessantemente anche l'attività dell'Aviazione imperiale che sorvolando Antivari, il 23 ottobre l'aveva ampiamente bombardata.30* Intorno a questi avvenimenti il Reparto Informazioni della Marina italiana comunicava all'Ufficio coloniale dell'Esercito che in Montenegro assai vivo era il malcontento verso la Francia alla quale si rimproverava eccessiva leggerezza nella questione di Cattaro, che rimaneva pur sempre al centro degli interssi del Montenegro, mentre un'ispezione dei contrammiraglio De Bon, inviato in missione a Cetinje, confermava che i cannoni francesi di Lovcen erano assolutamente inefficaci contro i moderni forti austriaci A metà novembre l'azione franco-montenegrina contro Cattaro era virtualmente fallita. Re Nicola aveva deciso la sospensione dei bombardamenti mentre giungevano le gravi notizie della disfatta in Bosnia e del mal-
28) Tittoni a di San Giuliano, Bordeaux, 28 settembre 1914, T. Cab. RR.S. 1380/208, ivi, pp. 495-496.
z?) Negrotto Cambiaso a Salandra, presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Cetinje, 24 ottobre 1914, R. 767/241, SME-AUS, Min, della Guerra-Scacchiere orientale-Officio coloniale-Stati esteri, b. 45, fascicolo Notizie politico-militari dal Montenegro (1914).
*>) Negrotto Cambiaso a Salandra, Cetinje, 27 ottobre 1914, II. 772/242, oggetto: Operazioni attorno a Cattaro, SME-AUS, fondo cit.t b. 45, fase. cit.