Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1981>   pagina <469>
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Libri e periodici
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mettere la descrizione delle arti, col lume che guida nella foresta degli oggetti e rende possibile l'appropriazione delle cose; riflettendo nel suo insieme fedelmente le conoscenze del tempo, ponendo al centro d'interesse il lavoro artigianale della bottega o la manifat­tura, cercando di rendere razionale resistente, l'Enciclopedia negli articoli sulle arti mecca­niche non anticipa soluzioni e metodi a venire, registra l'incidenza e il significato del mondo del lavoro nella Francia settecentesca ma non fa balenare quella tensione che por­terà al mondo sconvolto della rivoluzione industriale. Se sfogliamo le pagine e le planckes relative alla lavorazione del cuoio, del legno, del metallo ecc., non andiamo al di là del­l'ambito familiare e artigianale, non vediamo processi di concentrazione di imprese. VEncyclopédie, per quanto riguarda il mondo del lavoro, è cosi un immenso tentativo di inventario dell'esistente, svelamento dei suoi interni meccanismi e ricomposizione razio­nale di tale mondo. Si trattava di rilanciare il dinamismo interno delle botteghe, togliendo loro il fumo dei medievali " segreti " del mestiere, e di rendere paradigmatico un mondo ricostruito nella chiarezza dell'intelligenza programmatica (p. 14). Delineando le varie forme di lavoro manuale, i gruppi sociali, l'organizzazione dei mestieri nelle città e in campagna, lo Sturimi offre un rapido quadro della Francia lavoratrice del '700, sullo sfondo dell'ideologia della produttività, espressione dello spirito borghese ben presente nell'Enciclopedia. Ma per questo problema rinviamo all'introduzione che permette una articolata e puntuale lettura del volume. Una accurata bibliografia conclude il lavoro.
RENATO GIUSTI
FRANCESCO LONGANO, Viaggio per lo contado di Molise , a cura di RENATO LALLI; Isernia, Libreria Editrice Marinelli, 1980, in 8, pp. 102. S.p.
Ricorrendo il duecentocinquantesimo anniversario della nascita dell'abate Longano, in un coincidente fiorire di numerose iniziative storiografiche nelle provinole di Campo­basso e d'Isernia (fra le quali l'uscita dellMrc/ivio Storico Molisano), Renato Lalli, attento studioso di storia locale, col patrocinio della Comunità Montana Molise Centrale, ha curato una riedizione del Viaggio del 1788, facendolo precedere da un'esauriente introdu­zione, nella quale narra la nascita da famiglia contadina, la scelta del sacerdozio come mezzo di sostentamento e di promozione sociale, le opere di filosofia ed economia, l'ostilità del clero più retrivo che accompagnò il Longano per tutta la vita.
Se fra gli illuministi napoletani spiccano i nomi del Genovesi, del Galiani, del Filan­gieri, etc, pur tuttavia anche il Longano (1729-1796), discepolo del primo, ha un suo posto nella schiera, se non altro per la sincerità delle sue posizioni e perché, pur dimorando a lungo a Napoli, scrivendo e insegnando filosofia, non rinnega, però, la sua umile origine e 1 paesello natio Ripalimosani. Il Longano concepisce questo viaggio come prima tappa di una più vasta indagine nelle varie provincie del Regno, nel periodo di un paternalismo borbonico che indulge a esperimenti socialistici come la colonia di S. Lcncio e incoraggia le critiche alla feudalità, come anello che si frammetta tra i sudditi e il loro sovrano. Lon­gano, da bravo notomista , analizza le condizioni della provincia, ne enumera i difetti, ne cerca le cause e i rimedi.
La tormentata morfologia del Molise, con scarse pianure ed estese zone montuose, non aveva permesso l'instaurarsi di quell'esteso latifondo cerealicolo, che in altre zone del Regno provocava misere condizioni di vita del bracciantato. Il Nostro trova che la natura non è stata così avara con la sua terra, però occorrerebbe un intelligente sforzo di valorizzazione. Se il suo maestro Genovesi e il conterraneo Galanti sono per la priorità del­l'agricoltura, Longano pensa che una piccola industria possa prosperare nel campo tessile, come nella vicina Arpino, o nelle officine <t metalmeccaniche , sull'esempio delle fiorenti attività nel campo della lavorazione degli acciai, già in atto su scala artigianale a Campo­basso e a Fresinone. Accarezza perfino l'idea di fare del Molise la fucina delle armi di tutto il Regno, e dei Molisani (come eredi legittimi dei Sanniti) il grosso delle truppe bor­boniche! Una battaglia di fondo, del resto comune agli altri illuministi, la muove contro il particolarismo comunale, in special modo per la varietà nella esazione dei tributi. Così