Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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1981
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Libri e periodici
del protocolli e che ha premesso a quattro dei volumi qui segnalati quattro densissimi saggi introduttivi. Engel-Janosi tornava così ad una tematica che gli era stata cara negli anni della giovinezza e della prima maturità, e che non aveva mai completamente abbandonato, quella relativa alle vicende della monarchia asburgica negli anni '50 e '60 del secolo decimonono, allo studio della genesi politica, economica e amministrativa dell'Austria contemporanea. In queste pagine dello storico viennese si riflettono, accanto alla sua impareggiabile conoscenza della storia politica della monarchia, i suoi interessi giuridici ed economici e la stessa esperienza personale di chi aveva vissuto nella giovinezza le conseguenze di alcune scelte operate negli anni '60, come egli stesso ricorda in alcune pagine dedicate alla genesi del * diritto di ordinanza ' e alla sua nefasta presenza nella storia politico-costituzionale austriaca. Dopo la morte di Engel-Janosi la responsabilità dell'edizione dei protocolli è stata assunta dal suo successore sulla cattedra viennese, Gerald Stourzh, un altro studioso particolarmente sensibile alla tematica giuridico-istìtuzionale. All'opera di edizione dei protocolli lavorano a tempo pieno, e questo è uno dei motivi della rapidità con cui procede questa pubblicazione di fonti, due giovani studiosi, che sono stati all'inizio Waltraud Heindl e Horst Brettner-Messler, e che sono attualmente ancora la Heindl e Stefan Malfar, uno storico di Bolzano autore di un pregevole volume sui rapporti, italo-austriaci all'indomani della prima guerra mondiale.
I cinque volumi sinora pubblicati sono tutti impeccabilmente curati da Brettner-Messler e dalla Heindl: l'apparato critico-bibliografico è molto ampio; di ogni documento sono pubblicate le diverse redazioni e indicate, se necessario, le altre edizioni; il materiale è valutato con un costante riferimento alle altre fonti documentarie; in alcuni casi vengono pubblicati anche documenti tratti da archivi privati; la ricerca è sistematicamente estesa agli archivi ungheresi, cechi e croati. Generalmente, e questo è più volte sottolineato da Engel-Janosi e dai curatori, i protocolli non sono ima fonte di grande respiro. La materia trattata è spesso di scarsa rilevanza: vi sono moltissime pratiche relative a pensioni o a donazioni e elargizioni a impiegati dello Stato e loro familiari in condizioni disagiate; si discute se al governatore dell'Istria debba essere riservato un palco nel teatro di Trieste e se a Marienbad e a Franzensbad dovessero essere ammessi servizi religiosi evangelici per i turisti protestanti. Non mancano, soprattutto con il ritorno al regime costituzionale negli anni '60, sedute dedicate ai grandi temi della vita politica, ma spesso anche in questi casi i protocolli, redatti in forma aridamente burocratica, esprimono la mera formulazione burocratica dei problemi e non consentono di cogliere l'effettivo processo di formazione delle decisioni politiche, che del resto sono frequentemente prese, e non solo nel clima assolutista degli anni '50, al di fuori del consiglio dei ministri.
I due volumi sinora pubblicati della terza serie coprono l'inizio del ministero Buol-Schauenstein: con la morte di Schwarzenberg e la scelta da parte dell'imperatore di una personalità di calibro ben inferiore rispetto al grande statista che aveva consentito alla monarchia asburgica di uscire dalla crisi in cui l'aveva gettata la rivoluzione, si realizza la trasformazione del consiglio dei ministri in conferenza dei ministri, con la conseguente diminuzione del peso di questo organo. Vi sono frequenti contrasti tra la Ministerkonferenz e il Reichsrat che si risolvono in genere con la prevalenza di quest'ultimo corpo, che tra l'altro modifica più volte atti ministeriali, al fine di sottolineare maggiormente l'unità dello Stato (vengono ad esempio eliminati spesso i riferimenti alle leggi ungheresi). Ma più ancora che dal Reichsrat il peso decisionale dei ministri è limitato dalla crescente influenza personale del giovane imperatore. I temi che ricorrono con maggiore frequenza nel primo tomo della serie Buoi sono quelli del completamento dell'emancipazione dei contadini e della revisione delle sentenze dei tribunali speciali in Ungheria. Pochissimo spazio è riservato alla politica estera: il 23 gennaio 1853 viene però discussa, e trovata insoddisfacente, la risposta sarda alla nota di protesta austriaca relativa alla campagna di stampa anti-aus triaca nel regno sabaudo.
Nel secondo volume dedicato al ministero Buoi gli argomenti più interessanti che compaiono nei protocolli sono i problemi collegati alle conseguenze della rivoluzione quarantottesca e la riorganizzazione amministrativa della monarchia. Per quanto riguarda i riflessi del *48-'49 si nota una maggiore severità, rispetto al periodo immediatamente precedente, nel riesame delle sentenze emesse in Ungheria dai tribunali speciali. In par-