Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1981
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pagina
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479
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Libri e periodici
essere presto dimenticato in un paese in coi il liberalismo doveva divenire patrimonio del potere, il romanticismo, con le sue varie fasi e col sincretismo che portava con sé, permeare per lungo tempo le manifestazioni della cultura e dell'arte, e lo stesso positivismo avere una stagione breve e poco incisiva sulla mentalità nazionale. Dovevano essergli riservati, pertanto, isolati riconoscimenti di quanti, nelle circostanze più disparate, continuavano a mantenere vivi i valori di una ragione umana e di una libertà di atteggiamenti intellettuali che affondavano le loro radici in quel retaggio illuministico che era stato fonte del pensiero dello stesso Cattaneo; esponenti del classicismo ottocentesco, come Carducci, uomini più vicini a noi, come Salvatorelli e Bobbio, dovevano darne l'immagine più convincente, proprio perché si sentivano vicini, a vario titolo, ad ima cultura le cui propaggini non avevano cessato di essere vive.
La complessa personalità di Cattaneo ha dato,, tuttavia, adito a discordanti giudizi, anche quando si è valutato positivamente l'impegno politico e la forte tempra morale del milanese. Gli stessi critici che hanno sentito affinità rispetto al suo mondo intellettuale, non sempre sono riusciti a cogliere l'originalità di un pensatore che, vissuto in pieno romanticismo ed attratto in vario modo dalla cultura storica fiorente nella sua età, è tuttavia così attento a non oltrepassare i limiti di una razionale visione del mondo e a collegarsi, secondo le sue esigenze, con l'illuminismo e la cultura classica, dei quali rinnova il forte sentimento della immanenza dei valori umani, nel riconoscimento dell'unica forza che crea la storia, quale gli appare l'attività dell'uomo civile e sociale. La suggestione che ha offerto la personalità di Cattaneo non poteva non farsi sentire in epoche di riconquistato impegno della lotta per la ragione, la libertà e la democrazia; dagli anni della ricostruzione, in molti si sono avvicinati allo scrittore con l'animo di chi ricerca nel passato gli insegnamenti ed il conforto dei precursori.
Tuttavia, Cattaneo, se poteva offrire una testimonianza di repubblicanesimo e di laicismo, non poteva costituire, per ovvi motivi, una fonte di rigenerazione del pensiero; le sue idee pur cosi disparate e le sue intuizioni frammentarie formano nondimeno un corpo compiuto di dottrine al quale nulla può più aggiungersi; come aveva ben visto Ardigò, esso non è più suscettibile di sviluppo. Il milanese ha offerto uno stimolo critico per quanti si sono interessati a lui e l'ideale di un pensiero libero e fermamente ancorato alla ragione che di lui ci rimane lo lega tanto alla cultura dell'illuminismo, da renderne impossibile la comprensione senza evidenziare il rapporto dello scrittore col secolo dei lumi.
La relazione col '700, apparsa alla critica idealistica o conservatrice quale segno dell'astrattismo e dell'arretratezza di Cattaneo, può costituire il fondamento della sua modernità, ed offrire ancora lo spazio per ulteriori analisi, specialmente oggi che si sono placati i motivi che avevano mosso avversari e critici più severi.
II volume di Biancamaria Frabotta non dà del milanese una immagine molto diversa da quella presentataci dalla storiografia dalle tendenze più disparate; ci sembra, anzi, che lo scrittore torni ad apparire figura assai indecisa ed oscillante fra un astratto illuminismo ed un romanticismo incompiuto, fra conservazione e radicalismo politico, fra pensiero dialettico e a-dialettico. H nuovo studio, pur assai vivace per la varietà dei punti di vista da cui muove, ci pare esso stesso incerto tra l'interesse biografico e quello per il pensiero dello scrittore, i quali, nonostante le connessioni da cui sono legati, si giustappongono a volte per l'autonomia e lo spazio che tendono a prendere l'uno rispetto all'altro. Il criterio di ima immagine totale dell'uomo, cui la Frabotta evidentemente si ispira, e cui tende attraverso l'uso di una storiografia pragmatica, avrebbe dato forse frutti migliori se avesse ordinato la materia intorno ad uno dei due aspetti della personalità di Cattaneo considerati dall'autrice.
Tanto più rischioso ci appare, invece, un metodo legato pedissequamente alla biografia, in quanto applicato ad un autore che, per essersi espresso in maniera apparentemente frammentaria e discontinua, ha bisogno di una analisi tendente a ricostruire e connettere in organica visione le opere e le intuizioni che i diversi tempi e i diversi modi in cui si sono esplicate hanno contribuito a disperdere anziché unificare.
Il puntuale ricorso ai testi e la riproposta di un Cattaneo aperto alla discussione, tuttavia, rendono il volume meritevole di una attenta lettura. Dopo una breve rassegna della critica sullo scrittore, l'A. narra le vicende della vita del milanese (pp. 55 e sgg.), met-
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