Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
<
1981
>
pagina
<
481
>
Libri e periodici
481
e formazione della storia; gli stessi saggi storici cattaneani sono, peraltro, sempre attenti a dare il debito valore alla operosità umana e alla armonia che essa tende a creare con la natura ed esprimono spesso critica verso le teorìe che davano eccessiva importanza ai fattori climatici ed ambientali nel cammino dei popoli.
D'altra parte, se queste caratteristiche allontanano il pensiero di Cattaneo dal positivismo, non sono tuttavia sufficienti ad inserirlo nel movimento romantico. Sebbene l'amore dello scrittore milanese per la storia ed il suo incontro col Vico abbiano introdotto temi nuovi rispetto alla tradizione razionalistica del '700, essi si sono, tuttavia, sviluppati in gran parte entro la impostazione della scuola romagnosiana, dal Cattaneo arricchita ed originalmente rinnovata. Uno dei problemi chiave della cultura storica dell'800, la valuta zione del Medievo, epoca in cui sia i romantici sia i più tardi evoluzionisti ponevano la giovinezza delle nazioni europee, è da Cattaneo risolto in modo non dissimile da Roma-gnosi, ed il cammino della civiltà, coi suoi stadi di sviluppo e decadenza, appare al milanese quale problematico iter che solo nel '700 e nemmeno presso tutti i popoli riesce a dare un positivo e durevole invcramento a tutti quei valori che costituiscono la base della civiltà.
Altro problema sollevato dalla Frabotta, dietro suggerimenti o allusioni di crìtici precedenti, è quello della presenza o meno nel pensiero di Cattaneo della dialettica. L'A. si pone dal punto di vista della tradizione hegelo-marxiana, assunta quale criterio discriminante l'intera personalità del milanese, ed arriva su questa strada a coinvolgere l'ideologia cattaneana in problematiche che le sono state estranee in tutto il suo svolgimento.
Invero, nel naturalismo di vari scrittori politici italiani del primo Ottocento ai trovano teorie, appena abbozzate, richiamanti in vario modo idee di tensioni politiche e naturali, già presenti negli autori del nostro Rinascimento, ed in particolare in Machiavelli, e poi più vive e forti nella cultura del secondo Settecento, in coincidenza con lo sviluppo della dialettica della natura che il tardo illuminismo aveva ravvivato in alcune sue frange. Questi motivi erano fioriti anche in Romagnosi, nel quale sono a fondamento della teoria degli antagonismi costituzionali e in quella dei cataclismi storici. Essi persistono nel pensiero di Cattaneo, nel quale costituiscono la molla del cammino della civiltà e del progresso dei popoli. La teoria dei sistemi e delle transazioni politiche si fonda su queste tensioni, che le contingenze storiche acuiscono o tendono a riportare sul piano di una momentanea moderazione degli interessi. Tuttavia, questa dialettica non è presa in considerazione dalla Frabotta, la quale accoglie quale unica dialettica del progresso quella delle contraddizioni reali del marxismo, cui è misurata l'ideologia cattaneana. Schiacciato nel confronto con Marx, il pensiero del milanese viene dunque destituito di ogni movimento dialettico e privato di ogni aspetto rivoluzionario e progressista.
Lo stesso laicismo cattaneano, con la lotta progressiva della visione razionale o scientifica della realtà che porta con sé, viene valutato come aristocratico e freddo distacco di chi vede il problema della religione come divagazioni poetico-religiosc (p. 151) della plebe. Inoltre l'eroe delle cinque giornate non avrebbe avuto, secondo la Frabotta, l'audacia intellettuale per imprimere alle sue teorie tutte le conseguenze logiche derivanti dall'esperienza della rivoluzione del '48. Il polo religioso o romantico e il polo dialettico marxista pur così antitetici finiscono per essere i punti di attrazione verso cui oscilla e cui si riferisce la valutazione di un autore che aveva percorso strade lontane sia dall'imo sia dall'altro, ma non per questo meno moderne e vive. La considerazione del romanticismo quale cultura aperta a tutto le possibilità, avente peraltro il merito di combattere la piatta mentalità di un illuminismo visto come filosofia di riforme conservatrici sembra aggiungere altri elementi di oscurità nella personalità di Cattaneo, la cui figura viene moderata sia sotto l'aspetto scientifico sia sotto quello politico.
Il metro della dialettica marxista viene portato dalla Frabotta anche entro la teoria cattaneana dei sistemi che per la importanza in essa assunta dalla tensione dei principi della vita economico-sociale costituisce, invero, la parte più viva ed attiva del pensiero del milanese, pur nella frammentarietà ed esiguità delle idee che la esprimono.
Così, prendendo spunto (p. 152) dalle riflessioni fatte da Cattaneo sulla moderazione delle punte estremistiche ed impetuose cui le rivoluzioni della storia sembrano essere andato incontro, l'A. trae conclusioni generali sul pensiero dello scrittore e su tutto il radiai