Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1981>   pagina <492>
immagine non disponibile

492
Libri e periodici
oc Quali che ne fossero sostiene Aquarone le matrici individuali e collettive, le forme di estrinsecazione emotive, i programmi d'azione concreti per incidere sulla realtà sociale ed economica specificatamente presa di mira, il meridionalismo non era in grado di costi­tuire da solo una trama unificatrice di politica e cultura .
Di fronte ad una sempre vigorosa fioritura di opere di contestazione e di condanna, costante è l'intento di Aquarone di difendere lo Stato liberale. La difesa, che non è mai perentoria, è aperta, lo si è già notato, a non pochi rilievi diretti per i difetti evidenti della struttura nata dal Risorgimento, ma altrettanto decisa nell'individuare i pregi ed i pro­gressi, magari lenti e disorganico, ma oggettivi e indelebili.
Come per la politica meridionalistica dei diversi dicasteri, Aquarone rifiuta di ce pre­starsi a posteriori ad una valutazione semplicisticamente univoca , cosi, identica e pie­namente legittima, è l'analisi storica di fondo di tutto il volume. Questa posizione, priva di tendenziosità, da arbitro, assunta dall'autore, potrà apparire a qualche frettoloso let­tore anche velleitaria, ma tale opinione vacilla quando si torna ancora, e non sembra possa vedersi Aquarone lontano da tali opzioni ideali, alla citazione iniziale di Valiani e ad un altro eloquente passo-confessione dello stesso studioso: sarei un pessimo storico se pensassi che gli ideali del mio partito sono necessariamente i soli criteri di interpretazione validi nella storiografia . *)
VINCENZO G. PACIFICI
ESPERIA GHEZZI GANAZZOLI, Le agitazioni antimilitariste in Sicilia e i socialisti. Dalla guerra di Libia alla Settimana Rossa, prefazione di ROMANO UGOLINI; Palermo, Editrice LLA. Palma, 1981, in 8, pp. 182. L. 8.000.
Autrice di saggi sulla figura di Rodolfo Morandi e sulla crisi di fine secolo, Esperia Ghezzi Ganazzoli ha dedicato questo suo lavoro all'analisi dell'azione del Partito socialista in Sicilia dalla guerra di Libia alla Settimana rossa. Con un excursus che parte dai primi del secolo, l'Autrice ci presenta un Partito socialista meridionale piuttosto distante dalle posizioni politiche assunte al nord, logica conseguenza di una realtà contadina assai diversa da quella industriale ed urbana delle regioni settentrionali d'Italia. Si spiega così il favore con cui i siciliani e le organizzazioni socialiste dell'isola accolsero la dichiarazione di guerra alla Turchia nella convinzione che il meridione avrebbe ricavato notevoli vantaggi economici dalla conquista della Libia. La delusione che si accompagnò alla conclusione dell'impresa tripolina e i danni subiti dalla Sicilia con la chiusura dei mercati d'esporta-rione, spinsero gli isolani su posizioni antimilitariste testimoniate, tra l'altro, dalla nascita dei Gruppi sindacalisti rivoluzionari costituiti da giovani socialisti sotto la guida del poeta Vito Mercadante.
I fatti del giugno 1914 unirono, forse per la prima volta, le classi urbane setten­trionali e le classi rurali meridionali. La Sicilia aderì spontaneamente all'appello della Camera del lavoro di Ancona e la partecipazione degli isolani alle manifestazioni della Settimana rossa si concretizzò a Palermo in una massiccia astensione dal lavoro che coin­volse tutte le categorie e che fu completata da un imponente corteo, mentre Messina e Catania solidarizzarono con le vittime dell'antimilitarismo con comizi.
Non si tratta di grandi fatti, come si può notare, ma è importante che si cerchi di far luce sulla storia del meridione ancora troppo poco studiata e, nell'ambito della storio­grafia sul movimento socialista, è interessante l'impostazione del lavoro nel quale come sottolinea giustamente Romano Ugolini nella prefazione è assente qualsiasi manicheo giudizio su meriti e peccati di partito e dirigenti (p. 13). Infatti solo in tempi molto recenti si è cominciato a studiare il movimento socialista con serena valutazione della sua
4) L. VALIANI, La politica delle nazionalità, in AA.W., Il trauma dell'intervento: 1914/1919, Firenze, 1968, p. 266.