Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1981>   pagina <502>
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Vita dell'Istituto
di Terra di Lavoro, nella collana di a ricerche del Comitato di Caserta dell'Istituto e presso reditore Guida di Napoli (si pensi al Lepre) hanno finora conseguito, come sotto­lineava Villani, intervenuto varie volte nel dibattito, e lo stesso Scirocco, proprio per l'es-sere fortemente problematiche e come tali esulanti dalla mera ce cronaca , che costituisce lo scoglio per ricerche di questo tipo: scoglio insormontabile laddove non aiuta e non interviene un discorso sol e metodo .
Sul piano della ricerca scientifica, inoltre, da una parte è stato pubblicato un inven­tario di tutta la documentazione conservata dal Museo provinciale campano di Capua relativa all'Inchiesta murattiana del 1811 sulle condizioni del Regno di Napoli; dall'altra le relazioni di questa sull'agricoltura e l'industria per i Circondari di S. Agata dei Goti, Acerra, Arienzo, Nola, Macianise, Carinola, Destra del Garigliano, Atina, Alvito, Arce, precedute da una nota introduttiva di Carmine Cimmino; l'inventario è invece opera di Luigia Fontana, Clelia Natale, Virginia Rosane Va ancora segnalato un lungo saggio di Olindo Isernia sulle posizioni politiche emerse nell'ambito dell'Episcopato di Terra di La-voro nella crisi dell'Unità d'Italia. Tutti questi saggi sono stati pubblicati sulla Rivista storica di Terra di Lavoro, 1980, pp. 304.
Per completare, infine, il quadro dell'attività del Comitato diamo notizia di visite guidate di ultime classi di Scuole Medie di II grado all'Archivio di Stato di Caserta (il 26 ottobre), dove il suo Direttore dott. Vittorio Di Donato ai numerosi giovani convenuti ha chiarito il concetto di bene culturale, l'organizzazione e la funzione del Ministero dei Beni culturali e ambientali, i compiti degli Archivi di Stato, nonché la natura e l'im­portanza delle decine di migliaia di documenti conservati soffermandosi in modo parti­colare sul ce notarile (sono stati mostrati e commentati alcuni contratti agrari), sullo ce stato civile , sugli ce atti prodotti dall'Intendenza borbonica e dalla Prefettura (Gabi­netto). Il prof. Carmine Cimmino ha quindi tracciato un profilo delle vicende dell'agricol­tura di Terra di Lavoro dagli inizi dell'800 alla I guerra mondiale e dell'industria tessile (laniera, cotoniera e serica), anche sulla base delle risultanze del citato convegno, di Terra di Lavoro sempre, nel quadro delle politiche economiche borboniche e di quelle delle classi dirigenti liberali nel periodo postunitario, con riferimenti ai vari cicli e fluttuazioni che scuotono l'economia europea nelle varie epoche. Nei giorni precedenti gli stessi giovani avevano visitato, sempre per iniziativa del Comitato, le antiche seterie di S. Leucio di Caserta.
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MACERATA. Il 24 marzo scorso è morto a Macerata, ov'era fotografo apprezza­ti ssimo, Carlo Balelli. Ma se in questa rivista si vuole ricordarlo, non è tanto per la sua attività professionale svolta per oltre mezzo secolo in questa città, di cui ha documentato egregiamente, con fotografie spesso di alta qualità tecnica ed artistica, le vicende liete e tristi, i volti noti ed ignoti, le bellezze e le miserie; qui voglio accennare, basandomi su alcuni documenti gentilmente mostratimi dai famigliari, sulle sue fotografie ora nella Biblioteca Comunale maceratese e su vari, colloqui dovuti all'amicizia di cui mi onorava, ai suoi sei anni quasi interi di servizio militare come operatore fotografico, fatti nella Guerra 1915-18, in buona parte.
Aveva il diploma di idoneità di 1 grado in preparazione militare, conseguito nel 1912 con la Federazione Ginnastica Nazionale Italiana, quando nel dicembre 1913 fu chiamato alle armi, a Novara ov'era nato nel 1894 . Arruolato nel servizio fotografico del Battaglione Dirigibilisti, dovette operare in un primo tempo a Roma ed a Genova, per passare poi, col Battaglione Specialisti del Genio, nell'alto Isonzo, nella valle del Fella e fino al Monte Nero. Per la sua esperienza in telefotografia e fotogrammetria le sue prestazioni non potevano essere che ottime, e cosi quando iniziarono le ostilità con l'Austria-Unghcria era oltre frontiera, come addetto (in borghese) al Servizio Informazioni del Genio militare, per il quale aveva fotografato i forti della valle Pontebbana, di Raibil e di Fredil; la dichiarazione di guerra lo colse a Lusniz, e fece fatica a raggiungere le prime linee italiane più vicine, che erano sul monte Gregnadul, a quota 2712, anche perché doveva tirarsi dietro le attrezzature e tenerle ben nascoste; dovette superare le difficoltà