Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1981>   pagina <503>
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Vita dell'Istituto 503
del riconoscimento e, per vincere le diffidenze dei timorosi di spie, ricorrere alla testi­monianza delTallora capitano, maceratese, Ugo Pizzarello (poi eroe delFOrtigara , deco­rato di medaglia d'oro, Generale), che lo conosceva bene.
Per incarico dell'Ispettorato delle truppe da montagna della Carnia operò nella zona fra il passo di Volaia e la valle del Fella, e divenne caporal maggiore; poi fu con la 3* e 4" Armata, con il grado di sergente. H Grappa, il S. Michele e il Valderoa li ha ricordati sempre per i molti rischi e per le grandi fatiche: i pericoli mortali erano frequenti, sia perché per individuare meglio le postazioni delle artiglierie nemiche le foto venivano fatte durante i cannoneggiamenti, dalle trincee di prima linea, sotto le bombe, per lo più di notte e con l'aggiunta, quindi, dei pericoli dell'oscurità, sia perché spesso si doveva sporgere su burroni scoscesi, o in posizioni comunque sopraelevate e perciò facile bersaglio dei cecchini; la macchina col teleobbiettivo, che riprendeva sino a 40 Km. di distanza con notevole nitidezza, era lunga un metro e mezzo, e pesante, quando doveva essere traspor­tata per chilometri di mulattiere o trincee o di roccia viva o sulla neve, anche per ima squadra di più operatori.
Delle innumeri stupende fotografìe cito qui quelle riguardanti il Piave, il Grappa, il Carso, le Tofane, il Podgora, la Croda Rossa, il Brennero, Gorizia, Bressanone, Cortina d'Ampezzo; ma attorno alla cima del col di Lana fece rilievi per quasi un anno, che servirono per la costruzione di una galleria che fu poi imbottita di tritolo e fatta saltare per fare sloggiare i tedeschi. Fotografie il re Vittorio Emanuele III al fronte Medea (30-VI-1915), col gen. Diaz (1916), quando entrò in Trieste liberata (ll-XI-1918); fu con le prime pattuglie che liberarono Trento; riprese anche il gen. JofTre a Cervignano (4-IX-1915), l'on. Orlando sull'altipiano carsico (1916), il sen. Segato e don Carlo De Luca al fronte (1916), il sen. Di Caporiacco ad Udine, il gen. Giardino sul Grappa, varie fasi dell'armi­stizio di Villa Giusti (1918); poi fece parte della Commissione delimitatrice dei confini, con l'incarico di fotografare la posa dei picchetti di frontiera, ed in fine fotografò i fune­rali del Milite Ignoto a Roma.
Giorgio Abetti (il celebre astronomo, che era suo comandante), lodò la sua ce ecce­zionale attività... per ricognizioni e informazioni delle linee nemiche dai nostri posti più avanzati (1916), gli chiese varie foto militari per la Missione Militare Italiana negli Stati Uniti e da pubblicare nel National Geographic Magazine (1917), ha scritto che rilevò con la fotografia e telefotografìa le linee e difese nemiche in Trentino, Cadore e Carnia dalle posizioni avanzate della nostra fronte spesse volte sotto il fuoco delle artiglierie avversarie, sempre con contegno coraggioso e irreprensibile (1924) e che ce il suo lavoro resterà sempre a testimoniare il suo coraggio, la sua fedeltà e la sua bravura (1981). Ha confermato pure che molte sue foto furono pubblicate in volumi editi dalle Forze Armate, e che certamente devono tuttora conservarsi in musei ed archivi militari.
Fu congedato, nel 1919, col grado di sergente maggiore, e con la decorazione della croce di guerra. Ebbe poi varie medaglie, la nomina a Cavaliere di Vittorio Veneto e la medaglia d'oro (1969), la promozione a Tenente Colonnello del Genio (1970). Conservò anche la passione per i dirigibili.
Nel 1925 aveva avuta la nomina a Cavaliere della Corona d'Italia, ma quando dalla Repubblica gli fu proposta la Commenda, egli, che nello studio professionale aveva (già dal 1912) il diritto di tenere lo stemma sabaudo e di fregiarsi del titolo di fotografo di casa reale, per lealtà la rifiutò.
L'unanime compianto per la sua scomparsa, ha posto in rilievo la sua grande eredità morale: l'esempio di una vita operosa, onesta, d'alti ideali, di molto amor patrio.
Aldo Adverri * * *
MILANO. Dopo la conferma del prof. Federico Curato a Presidente del Comitato, della prof. Elena Larsimont Pergameni a vice Presidente e della prof. Gabriella Spellanzon a Segretario-Tesoriere, avvenuta nella seduta del Comitato del 12 giugno 1980, questo si h nuovamente riunito il 19 dicembre successivo.