Rassegna storica del Risorgimento

ASPRONI GIORGIO DIARI
anno <1982>   pagina <15>
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IL QUARTO VOLUME DEL DIARIO POLITICO H H DI GIORGIO ASPRONI I H
Il 1864 (e, con esso, questo quarto volume del Diario politico)l) inizia un poco in sordina per Giorgio Asproni: ma è questione di pochi giorni, perché già il 12 gennaio il Sardo è sul vapore che da Genova lo porta a Napoli a diri­gere il Popolo d'Italia, il foglio democratico che, affidato alle sue cure su pro­posta di Nicotera,2) egli reggerà fino all'ottobre del 1865. Questa esperienza napoletana, cominciata nell'atmosfera dei ricordi della spedizione di Sapri che la furibonda polemica tra Nicotera e Fanelli ha riportato alla memoria di tutti, ha per Asproni più di un significato: intanto gli serve come piattaforma per un reinserimento nella vita pubblica, prima con l'elezione a consigliere municipale nell'amministrazione dell'ex capitale borbonica, quindi con il ritorno, dopo cinque anni di assenza, al Parlamento nazionale in rappresentanza del collegio di Nuoro;3) poi gli permette di fruire di una tribuna dalla quale far sentire tutti i giorni la propria voce in un momento in cui la lotta politica a Napoli e più generalmente in tutto il meridione sta lentamente mutando carattere e si va aprendo all'attività della nuova sinistra rivoluzionaria, quella impersonata da Bakunin e dei suoi luogotenenti Gambuzzi e Fanelli. È questa senza dubbio una realtà nuova, che però per varie ragioni non sempre si coglie dalle pagine del Diario, dal quale ci si sarebbe potuto aspettare molto di più; e non credo che la lettura degli articoli scritti da Asproni nel corso di questo biennio per il suo come per altri giornali potrebbe offrirci su questo punto particolare qualche ulteriore ragguaglio.
Certamente bisogna mettere in conto la perdita di un intero quaderno del manoscritto asproniano, quello in cui erano registrati i fatti verificatisi tra il 1 giugno e il 19 dicembre 1865 (e l'arrivo di Bakunin a Napoli e poi a Sorrento, preceduto da lettere di presentazione di Dolfi e Garibaldi ad Asproni e a Gambuzzi, risale appunto alla metà di giugno);4> e bisogna tenere nell'op­portuna considerazione il fatto che indubbiamente, come in più di un'occa­sione Asproni stesso ci ricorda, nelle pagine del Diario non confluisce tutta la realtà vissuta dal protagonista, soprattutto quando si tratta di materia e noti­zie che per un motivo o per l'altro è bene che restino segrete. Ma, a parte tutto ciò, la mia impressione è che il democratico sardo sia più legato di quanto non possa parere a prima vista alle forme e ai modi tradizionali della lotta politica
'> GIORGIO ASPHONI, Diario politico 1855-1876, voi. IV: 1864-1867, a cura di TITO ORnò, Milano, GiuflTrc editore, 1980. Tutte le citazioni successive si riferiscono a questo
XV volume.
2) ALFREDO CAPONE, L'opposizione meridionale nell'età della Destra, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1970, p. 124.
3> Per una dettagliata ricostruzione della partecipazione di Asproni alle lotte elet­torali e per un elenco completo dei BUOI interventi alla Camera si veda TITO ORRÌI, Giorgio Asproni parlamentare, in Università di Cagliari. Annali della Facoltà di Scienze polìtiche, voi. 4 (prima serie), anno accademico 1978-1979, Cagliari, Della Torre, 1979, pp. 532-604.
4> NELLO ROSSELLI, Mazzini e Bakunin, Dodici anni di movimento operaio in Italia (1860-1872)f Torino, Piccola Biblioteca Einaudi, 1967, p. 164, nota 3.